Mosul (Iraq), 18 ottobre 2017 - Oggi le truppe dell'esercito iracheno che negli ultimi due giorni hanno ripreso il controllo di regioni nel nord del Paese prima occupate dalle milizie curde Peshmerga hanno preso in consegna anche l'area intorno alla diga di Mosul, dove decine di lavoratori italiani sono presenti per i lavori di ristrutturazione e rafforzamento dell'impianto eseguiti dalla società Trevi. Secondo fonti diplomatiche "vi è stato un ordinato trasferimento di poteri" senza alcun combattimento.
"Mosul libera anche grazie all’Italia". Il generale: la diga è in sicurezza
Con questo, annuncia l'esercito iracheno, si è conclusa la campagna per "imporre la sicurezza" nel nord-est dell'Iraq e, oltre a Kirkuk e Sinjar, ha assunto il controllo anche della diga di Mosul, dove sono presenti tecnici e militari italiani. Il Comando delle Operazioni congiunte irachene specifica di aver recuperato varie zone delle provincie di Kirkuk, Diyala e Ninive, che erano controllate dalle forze peshmerga. L'offensiva è scattata in risposta al referendum sull'indipendenza del Kurdistan iracheno del 25 settembre, in cui ha vinto il si'.
Dalla diga di Mosul, la più grande dell'Iraq, i peshmerga si sono ritirati senza combattere e il passaggio di consegne è avvenuto senza tensioni.
L'anello interno di sicurezza della diga resta controllato da 500 militari italiani. Al consolidamento della diga di Mosul, situata 35 chilometri a nord della città un tempo 'capitale' dell'Isis in Iraq, lavorano diverse decine di italiani, insieme con operai locali e di altri Paesi. I lavori, previsti in base ad un contratto da 273 milioni di euro firmato nel marzo del 2016, si sarebbero dovuti concludere i prossimo mese, ma sono stati prorogati fino al marzo 2018.