Mercoledì 24 Aprile 2024

Modella russa morta a 14 anni. "E' stata avvelenata"

Nuove ipotesi sul decesso di Vlada Dzyuba. Prima si era parlato di eccessivo carico di lavoro, poi di meningite. Ora l'autopsia rivela un misterioso "veleno biologico"

Vlada Dzyuba, la modella russa morta a soli 14 anni

Vlada Dzyuba, la modella russa morta a soli 14 anni

New York, 16 novembre 2017 - Dzyuba è morta a 14 anni "esausta dopo aver indossato gioielli in un’esibizione cinese per 13 ore di fila". La sua fine come baby-modella è avvenuta in un letto d’ospedale pochi giorni fa quando ormai le sue condizioni erano disperate. Gli organi collassati uno dopo l’altro hanno smesso di funzionare. Il decesso è stato attribuito dai sanitari alla presenza di "veleno biologico nel suo corpo". Per il Siberian Time la causa della morte potrebbe essere uno shock da puntura d’insetto, da cibo avariato, o un atto deliberato di avvelenamento. Sia la madre che le autorità russe che hanno aperto un’inchiesta chiedono la collaborazione dei cinesi per vederci chiaro. Se Pechino non dovesse collaborare, anche attraverso l’autopsia, potrebbe scatenare un giallo politico fra Putin e Xi, visto che la storia sta assumendo rilievo internazionale.

Sfilare in passerella per Vlada era la cosa più importante al mondo. La madre Edvanka, reporter per una rivista di glamour, le aveva permesso di abbandonare la scuola e accettare un contratto di 3 mesi in Cina dove la moda sta esplodendo. Il suo agente Dmitry Smirnov, famoso per il reclutamento di giovani modelle in tutta la Russia, è anche lui al centro di questa inchiesta perché è quello che ha firmato il suo contratto. Per Vlada non era affatto un bel contratto. Secondo il Sun la ragazzina, in un viaggio precedente in Cina, pur lavorando ogni giorno senza sosta, dedotte le spese di aereo di alloggio e dell’assicurazione sanitaria, non era riuscita a incassare più di 11 dollari l’ora, ma il suo traguardo rimaneva il mondo delle supermodel. Per questo ultimo lavoro di 3 mesi era stata reclutata senza copertura previdenziale.

La legge in Europa e in Russia è molto rigida per evitare lo sfruttamento sulle passerelle e le minorenni sono autorizzate a sfilare solo 4 ore a settimana. Ma a Pechino e Shanghai le maglie del controllo soprattutto per baby-modelle straniere se munite di visto, sono molto più larghe e i contratti a termine non specificano le ore d’impiego e i tempi di riposo. Per Vlada la passerella era il sogno della sua vita. Via Skype parlava ogni giorno con la madre in Russia. "La sentivo molto affaticata e mi diceva spesso… voglio solo dormire… non ci fermiamo mai". Adesso quelle parole rischiano di assumere un altro significato se sul suo corpo dopo 13 ore ininterrotte di foto e passerelle sono state trovate tracce di avvelenamento organico provocato da sostanze misteriose se non da farmaci contro la fatica. È quello che gli investigatori di Mosca vogliono sapere. I diplomatici russi hanno impedito la cremazione della baby-modella dicendo che non c’era modo di pagare il viaggio di ritorno della bara nella città di Perm in Russia da dove proveniva. Quasi certamente l’autopsia verrà rifatta, ed è questo il punto. L’agenzia cinese per la quale Vlada sfilava nega che la modella ragazzina abbia lavorato fino al crollo fisico. Anche se non è stata ancora evidenziata con chiarezza la vera causa, gli esperti ritengono che non può essere morta per una semplice fatalità. L’inchiesta potrebbe presto assumere un profilo criminale.