Martedì 16 Aprile 2024

Marilyn Monroe, quella gonna vola ancora. Scene inedite nel video di un fan

Dopo 62 anni spunta filmato con le riprese in strada a New York

Marilyn Monroe, immagine tratta dal film 'Quando la moglie è in vacanza" (Olycom)

Marilyn Monroe, immagine tratta dal film 'Quando la moglie è in vacanza" (Olycom)

Roma, 15 gennaio 2017 - È LA SEQUENZA di cinema più famosa del mondo. Marilyn Monroe vestita di bianco su un marciapiede di New York. Una gonna vaporosa. Un getto d’aria calda che viene dalla griglia di ventilazione della metropolitana. E la gonna che si solleva, lasciando vedere le gambe. Non c’è niente di più iconico, probabilmente, nella storia del cinema. Nella storia della seduzione delle immagini. Insieme a «Marcello, come here!» gridato da Anita Ekberg a Marcello Mastroianni; all’arrivo del treno dei fratelli Lumière; a Audrey Hepburn che ride, felice e ragazzina, sulla Vespa di ‘Vacanze romane’; a Ursula Andress col bikini bianco in ‘007 Licenza di uccidere’. Ma Marilyn le batte tutte. Nessun’altra scena è così perfetta, osé e naturale insieme. Il film era ‘Quando la moglie è in vacanza’; il regista era Billy Wilder, un grandissimo. L’incrocio era fra Lexington Avenue e la 52esima.

BENE. In un colpo solo, grazie a un’intervista del New York Times, scopriamo tre cose. Che quella sequenza era il rifacimento di una più osé, mai inserita nel film. Fu girata negli studi Fox, a Los Angeles, copiando quella girata a New York. E quella di New York? Perduta. Ma scopriamo anche che un filmato, a colori, mai visto prima, ne mostra il ‘dietro le quinte’. Era la notte del 15 settembre 1954. Quella sequenza la girarono all’una di notte. Lì, fra Lexington e la 52esima, si precipitò Jules Schulback, un pellicciaio ebreo che aveva una immensa passione per il cinema. Con la sua Bolex 16 millimetri, diciamo uno smartphone di oggi – ma pesante un bel po’ di chili – Schulback si mise praticamente dietro la spalla del regista Billy Wilder. E filmò tutto quello che succedeva.

Nel suo filmato, che dura 3 minuti e 17 secondi, si vede Marilyn Monroe che aspetta il ciak; Marilyn che sorride, sulla griglia di ventilazione della metro, con addosso il vestito bianco, una borsa bianca, un foulard bianco e rosso. C’era tantissima gente, fotografi, curiosi. Uomini che urlavano cose come «Più su! Più su!», mentre il vestito della Monroe si alzava. Tifo da stadio, viene da immaginare. E in mezzo a tutto questo, c’era Joe DiMaggio, il marito di Marilyn. Già la coppia era in crisi, si parlava di un flirt dell’attrice con il musicista del film.

QUELLA notte, dopo le riprese, i due litigarono di brutto. Il mattino dopo, la truccatrice dovette intervenire con chili di make up per coprire i lividi della Monroe. Tre settimane dopo, Marilyn Monroe chiese il divorzio. Billy Wilder intanto non usò mai quelle riprese: forse perché il rumore della folla le aveva rese inutilizzabili. E rigirò tutto a Hollywood. Le riprese ‘originali’ scomparvero. Ma il dietro le quinte di quelle riprese no. Lo ha ritrovato la nipote di Jules Schulback. In una borsa di plastica, durante un trasloco. In mezzo ad altri cento filmini fatti da Jules Schulback. «Il nonno – ricorda nell’intervista al New York Times – ci raccontava sempre quella storia; ma siccome era tanto, tanto bravo a raccontare storie, non ho mai saputo se fosse vera». Adesso ne ha le prove. E insieme a lei, tutto il mondo. Nel filmato, vediamo Marilyn che aspetta, seria, un po’ tesa, il ciak. E poi lei che sorride, sopra la grata, e il vestito che si alza, molto più che nella scena del film ‘ufficiale’. Poi, improvvisamente, Marilyn scompare, e appaiono le immagini di un picnic della famiglia Schulback. È come essere strappati ad un sogno, e rituffati nella realtà.