Giovedì 25 Aprile 2024

Manchester, usata la 'madre di Satana'. Stessa bomba di Parigi

Un rudimentale ordigno a chiodi studiato per causare il più male possibile. Poco prima dell'attentato Abedi chiama la madre: "Scusa"

Hashem Abedi, il fratello dell'attentatore (Afp)

Hashem Abedi, il fratello dell'attentatore (Afp)

Londra, 26 maggio 2017 - Nuovi raid delle teste di cuoio inglesi e nuovi arresti ieri intorno a Manchester tra cui un uomo preso per strada a Wigan (cittadina a ovest di Manchester) con perquisizioni e l’entrata in scena degli artificieri, che hanno portato il totale di arresti a 8 (più il padre e il fratello minore arrestati in Libia). È emerso che Salman Abedi, il 22enne autore della carneficina che ha ucciso 22 persone e ferito dozzine, aveva preso in affitto un piccolo appartamento in Granby Road, non distante dall’arena dei concerti, per £75 sterline a notte, dove i vicini avrebbero detto di aver sentito «forte puzzo di esplosivi» la notte prima dell’attentato. Sarebbe lì che il kamikaze avrebbe fabbricato l’ordigno, una rudimentale bomba a chiodi studiata per causare il più male possibile, dopo aver ricevuto un training in Libia e forse in Siria. L’ordigno, secondo l’intelligence americana, sarebbe il famigerato Tapt: una bomba all’acetone detta la ‘la Madre di Satana’, divenuta il simbolo di morte degli adepti dell’Isis in giro per l’Europa, da Parigi a Bruxelles.

Ieri l’aeroporto di Istanbul ha confermato che Abedi sarebbe passato di lì non molto tempo fa. Quello di Düsseldorf è stato più preciso, dichiarando che Abedi sarebbe transitato di lì appena 4 giorni prima dell’attentato (probabilmente al suo ritorno dalla Libia) e si ipotizzano collegamenti con le cellule Isis coinvolte nei precedenti attentati di Berlino, Parigi e Bruxelles. È emerso anche che poche ora prima dell’attentato, Abedi avrebbe parlato al telefono con la madre – una scienziata specializzata nel nucleare e amica della moglie di uno dei comandanti di Al Qaeda – forse per chiederle perdono o dirle addio. Anche lo zio di Abedi sarebbe stato catturato. La sorella del Killer, Jomana di 18 anni, ieri ha rilasciato anche un’intervista in cui ha definito il fratello «gentile e affettuoso» e si è detta «sorpresa» che si fosse fatto esplodere.

Jomana ha aggiunto che Salman avrebbe agito «per vendetta»: «Credo che avesse visto così tanti bambini musulmani uccisi indiscriminatamente e che volesse vendetta». Pare anche che Abedi volesse «fare giustizia» a seguito dell’accoltellamento dell’amico Abdul Wahab Hafidah, ucciso brutalmente nel 2016 in una lotta tra gang nel sud di Manchester. Ieri sono emerse immagini del bomber in un centro commerciale di Manchester, dove il giorno prima dell’attentato avrebbe comprato lo zaino nero-blu (le cui immagini sono state rilasciate dall’intelligence americana) che poi avrebbe imbottito di esplosivo per causare la strage. Altre immagini lo ritraggono mentre preleva da un bancomat e, in un filmato dell’anno scorso girato da un vicino, si vede Abedi che trascina fuori la spazzatura da casa, indossando una cappa marrone. Le sue simpatie integraliste erano note da tempo e sarebbero state minimo due le segnalazioni fatte alla polizia su Abedi, ambedue ignorate. Intanto l’Inghilterra rimane in massima allerta, con gli ospedali pronti per eventuali altri attentati e con la popolazione che si è stretta nel cordoglio con un minuto di silenzio osservato ieri mattina.

Sono piovute le donazioni al fondo d’emergenza messo online per aiutare le famiglie delle vittime, che ieri ha raggiunto 3 milioni di sterline (3.4 milioni di euro) grazie anche al milione donato dalle squadre di calcio della città (United e City). Persino la 91enne regina si è recata a Manchester per visitare i feriti e ringraziare il personale medico e i volontari, definendo l’attacco «molto perfido».