Giovedì 25 Aprile 2024

Attentato Manchester, al concerto anche con le stampelle: è stata uccisa

La 14enne Nell, infortunata, aveva convinto i genitori: "Voglio esserci". Kelly morta per salvare la nipotina. Le storie: il pr e la poliziotta fuori servizio

Olivia Campbell, 15 anni (Ansa)

Olivia Campbell, 15 anni (Ansa)

Manchester, 24 maggio 2017 - Scavando tra le macerie e i corpi straziati dall’ennesima atrocità dell’Isis vengono fuori le storie di ventidue vite spezzate nel modo più barbaro. Adolescenti, ragazze e ragazzi, bambini, genitori che aspettavano i propri figli alla fine del concerto. Nell Jones, 14 anni, assisteva al concerto con le stampelle per un problema alle ginocchia. Era riuscita a convincere i genitori ad andare alla Manchester Arena nonostante fosse costretta a muoversi con le stampelle per un infortunio a un ginocchio. Il padre e la madre avevano dato il loro consenso, immaginando che dopo un lungo periodo di convalescenza a Nell avrebbe fatto bene uscire e rivedere amici e amiche. Una sua amica lotta tra la vita e la morte.

«Ho appena convocato un’assemblea per far sapere ai nostri studenti quello che è accaduto. Siamo tutti affranti, tutti con le lacrime agli occhi. Quello che è accaduto è devastante», ha detto il preside della scuola di Nell. Morta anche un’altra 14enne, Sorrell Leczkowski: era andata al concerto con la famiglia. Sua madre e la nonna sono gravissime, la sorella è salva. Anche Olivia Campbell, 15 anni, è tra chi non ce l’ha fatta. Ad annunciare la sua morte è stata la madre, che su Facebook ha dato il suo addio a Olivia. «Rip mio tesoro, mia preziosa e bellissima Olivia – si legge sul profilo di Charlotte Campbell –. Ti hanno portato via troppo, troppo presto. Vai a cantare con gli angeli e continua a sorridere. La tua mamma ti vuole tanto bene».

Olivia Campbell, 15 anni (Ansa)
Olivia Campbell, 15 anni (Ansa)

Nelle ore successive alla strage la foto di una bimba abbracciata a una poliziotta aveva fatto il giro del mondo: quella 12enne è la baby attrice inglese Millie Kiss – ora impegnata in Annie al Liverpool’s Empire Theatre – ed era disperata perché era morta la madre Michelle Kiss, di Blackburn. C’è poi Kelly Brewster, 32 anni di Sheffield: è morta dopo aver fatto scudo con il proprio corpo alla nipote, 11 anni, rimasta miracolosamente illesa. «È stata eroica», dicono i familiari commossi. «Era la ragazza più felice che io abbia mai conosciuto. Siamo tutti devastati», ha scritto il fidanzato su Facebook. Tra le vittime anche una agente di polizia fuori servizio. Il marito è ricoverato in gravissime condizioni, mentre i figli della hanno ferite serie. Martyn Hett, pr di 29 anni, doveva partire per una vacanza di due mesi in America. Gli ultimi giorni, hanno raccontato i familiari, li aveva passati a salutare gli amici prima della partenza. Era diventato celebre per aver partecipato a un programma di Channel4. Virale una sua campagna web in favore della madre, che non riusciva a vendere alcuni oggetti che lei stessa aveva realizzato. Il suo compagno ha scritto messaggi strazianti su Twitter. Nell’elenco delle vittime due amiche, Alison Howe, 45 anni, e Lisa Lees, 47 anni: uccise mentre attendevano nel foyer le figlie. Le due, entrambi di 15 anni, sono sopravvissute.

Questa tragica sorte è toccata anche alla moglie dell’ex calciatore del Blackpool Mark Taylor – ora collaboratore del Sunderland – e receptionist di una scuola, Jane Tweddle-Taylor, 51 anni, «una donna amata da tutti, parenti e colleghi», che doveva prendere la figlia di un’amica, e alla coppia polacca Marcin e Angelika Klis, anche loro in attesa dei figli, due ragazze sopravvissute: Alex di 10 anni e Patricia di 12. I due genitori si sono scattati un selfie proprio pochi minuti prima di incontrare la morte. Intanto il sito GoFundMe ha raccolto 30mila sterline per il clochard-eroe 33enne, Chris Parker, che ha raccontato di aver soccorso diverse persone e aver visto morire una sessantenne senza gambe tra le sue braccia. La madre del senzatetto dopo aver visto il suo volto in tv l’ha richiamato a casa, mostrando le sue foto da bimbo. Il proprietario del club calcistico West Ham, David Sullivan, si è offerto di pagare l’affitto per sei mesi dell’altro clochard eroe, Stephen Jones, impegnato per ore nei soccorsi.

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