Giovedì 18 Aprile 2024

Scandalo molestie a Londra, spunta il nome del numero 2 del governo May

Nella cosiddetta 'lista della vergogna' dei comportamenti impropri a Westminster ci sarebbe anche Damian Green. Ma l'elenco dei ministri coinvolti sarebbe lungo

Scandalo a Londra: Theresa May e Damian Green

Scandalo a Londra: Theresa May e Damian Green

Londra, 31 ottobre 2017 - Spunta anche il nome di Damian Green, numero 2 della premier Theresa May (è sottosegretario al Cabinet Office, ndr), nel dossier sui presunti molestatori o responsabili di "comportamenti impropri" a Westminster. Lo rivela il Mail online, pubblicando un'immagine della lista con numerosi omissis. 

La cosiddetta "lista della vergogna" investe come un tornado molti dei vertici Tory, squarciando il velo attorno alle cattive condotte di tanta parte dell'establishment britannico. Il "dirty dossier", associato fra l'altro al noto sito di scambisti Ashley Madison, infatti coinvolgerebbe una quarantina di nomi e, secondo indiscrezioni comparse sui social media, sarebbero altri ministri di primissimi piano, sia uomini sia donne. 

Tra i casi più eclatanti lasciati trapelare dal Mail ci sono quelli già noti Mark Garnier, sottosegretario al Commercio internazionale, accusato di molestie nei giorni scorsi come il deputato Stephen Crabb, che nel frattempo ha ammesso di aver inviato messaggi a carattere erotico a una 19nne che con lui aveva avuto un colloquio di lavoro. A loro si aggiungono altri due membri della Camera dei Comuni, Justin Tomlinson e Steve Double, accusati entrambi di relazioni inappropriate con ricercatrici.

Mentre il Telegraph online dalla stessa 'lista nera' tira fuori altri cinque nomi, sempre di Tories, fra cui quello della ministra degli Interni, Amber Rudd, a cui non vengono attribuite molestie ma una relazione inizialmente clandestina con un collega, e quello dell'ex presidente del partito conservatore, Grant Shapps, per una relazione extraconiugale. 

A questi si aggiungono new entry: Mark Menzies, 45 anni, considerato un astro nascente della politica britannica fino a quando non fu accusato di aver acquistato le grazie di un giovane brasiliano di 19 anni dopo averlo accompagnato in un tour di Westminster; Robert Halfon, ex ministro, che ebbe una storia extraconiugale durata sei mesi, nel 2015 (l'altra era Alexandra Paterson, oggi 30nne, leader dei giovani conservatori all'epoca dei fatti). 

Ma il vaso di Pandora va ancora svuotato, mentre il tam tam fa riferimento a denunce di abusi,  molestie di parlamentari 'mani lunghe',  rapporti extraconiugali con sottoposti - sia etero sia gay - protetti poi da 'non-disclosure agreements' (patti del silenzio), corteggiamenti "impropri" all'ombra della Camera dei Comuni. Episodi diversi quanto a gravità, ma non quanto a potenziale imbarazzo per il governo della May.