Londra, ecco il volto del killer. Polemiche sulla sicurezza della May

Scotland Yard ha reso pubbliche le foto di Khalid Masood. Il Sun pubblica un video sulla 'fuga' della premier. Critiche al capo della polizia britannica, ma lui replica seccato

Londra, il volto del killer halid Masood (Ansa)

Londra, il volto del killer halid Masood (Ansa)

Londra, 24 marzo 2017 - Scotland Yard ha diffuso una fotografia di Khalid Masood, il 52enne attentatore di Londra. L'uomo, di carnagione scura, è calvo e con la barba, come era apparso nelle immagini riprese durante i concitati secondi dell'attacco a Westminster quando alcuni agenti armati lo avevano ferito a morte dopo la sua aggressione all'agente Keith Palmer, deceduto poco dopo. L'immagine è molto probabilmente ricavata dalla fototessera di qualche documento di Masood.

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Intanto sulla gestione del post attentato infuriano le polemicge: da una parte spunta un video in esclusiva del Sun che mostra  la premier Theresa May, subito dopo l'uccisione del killer, scortata in una zona non coperta e senza porte a cento metri da dove è stato colpito l'agente poi morto. Dall'altra la stampa britannica polemizza sulla 'fuga' di Craig Mackey, comandante ad interim di Scotland Yard

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MAY IN FUGA DA WESTMINSTER - Il Sun ha pubblicato un video in esclusiva che immortala gli attimi in cui la premeir britannica Theresa May viene portata via da Westminster negli attimi dell'attentato. Con passo veloce ma incerto, la premier si avvia verso la sua auto. Inizialmente sbaglia direzione, ma un uomo della sua scorta la richiama e le indica la Jaguar color argento parcheggiata che la porterà via, al sicuro, lontano dal lupo solitario jihadista Khalid Masood che sul ponte di Westminster ha appena compiuto la strage. La scena è chiaramente visibile in un filmato pubblicato in esclusiva dal Sun. Si tratta di immagini riprese dall'alto, da una finestra sul cortile dove è parcheggiata la Jaguar XJ della premier. Attorno a lei si muovono almeno sei uomini del team che si occupa della sua sicurezza. Uno imbraccia un fucile, chiaramente visibile. Quando la premier è ormai salita sull'auto, a sua volta sale su un grosso suv nero per seguirla con gli altri uomini della scorta. Il parcheggio all'aperto è in un edificio a meno di un centinaio di metri da dove è stato da poco ucciso Masood e non ha porte da poter chiudere, secondo quanto scrive il Sun. Ci sono "solo due varchi per i veicoli", ha detto una fonte al giornale, aggiungendo che "se ci fosse stato più di un attaccante, solo Dio sa che sarebbe potuto accadere. Avrebbero potuto correre direttamente attraverso uno dei due varchi e tentare di pugnalarla o di spararle". VIDEO La premier May: "Ci hanno colpito, ma falliranno"

Londra, polemiche sulla sicurezza di Theresa May (Ansa)
Londra, polemiche sulla sicurezza di Theresa May (Ansa)

IL CAPO DI SCOTLAND YARD - Tra i primi a lasciare il Parlamento britannico sotto scorta, oltre alla May, c'era anche Craig Mackey, comandante ad interim di Scotland Yard. Una "fuga" che ha scatenato la stampa britannica e, in particolare, i detrattori dell'ufficiale, secondo i quali il commissario di polizia avrebbe dovuto unirsi agli sforzi per salvare i passanti e supervisionare la risposta iniziale delle forze di sicurezza.  E invece, ricorda il Daily Mail, Scotland Yard ha spiegato in un comunicato che Mackey è stato portato via dopo i colloqui con gli ufficiali a terra e che è stata presa una "decisione dinamica" per consentirgli di lasciare l'area. Non è chiaro se Mackey sia stato consigliato dal suo responsabile della sicurezza.  Secondo una prima ricostruzione, Mackey è stato trattato come un "testimone significativo". Lo stesso Mackey hadichiarato: "Io personalmente sono stato testimone di parte degli eventi di ieri, tra cui parte del tragico attacco a PC Palmer", l'agente rimasto ucciso. "Come per tutti gli agenti di polizia, ho quindi avuto il dovere di proteggere il mio ruolo di testimone... prima di riprendere quello di guida della nostra risposta".  Diversa la versione dell'ex sovrintendente capo di Scotland Yard, Phil Fiore: "Se lui è lì, deve occuparsene. Direi che è dovere di ogni agente di polizia rispondere a un tale incidente. Altri alti ufficiali con cui ho lavorato sarebbero intervenuti". 

ATTENTATI IN CECENIA - Intanto l'Isis ha rivendicato l'attentato sferrato nella notte contro una base militare russa in Cecenia nel quale sono rimasti uccisi sei militari russi. Lo afferma Site, il sito americano di monitoraggio di siti jihadisti.

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