Mercoledì 24 Aprile 2024

Baby-kamikaze di Kirkuk, il fratello morto suicida

Si è fatto esplodere in una moschea. Il racconto del ragazzino fermato con una cintura esplosiva: "Rapito dall'Isis e costretto a uccidere". Ma gli investigatori accusano il padre

L'arresto del baby kamikaze (Ansa)

L'arresto del baby kamikaze (Ansa)

Roma, 23 agosto 2016 - Allevati per diventare kamikaze. Il ragazzino iracheno fermato a Kirkuk con una bomba sotto la maglia non era il solo jihadista in erba della sua famiglia. Il fratello si sarebbe fatto esplodere poco prima del suo fermo. Lo ha raccontato lo stesso baby jihadista, in base a quanto riferisce la testata curda Rudaw. Secondo chi indaga i due fratelli sarebbero stati addestrati e mandati in missione dal padre

Il 14enne però, ascoltato dagli inquirenti, non avrebbe tirato in ballo il genitore. Ha raccontato invece di essere stato "rapito, sedato e costretto" a compiere un attentato suicida da parte dell'Isis. Lo ha riferito l'ispettore generale della polizia di Kirkuk, il colonnello Arkan Hamad Latif, che ha anche reso noto il nome dell'adolescente, originario di Mosul. L'attentato, ha aggiunto Latif, doveva avvenire sulla Via Husseiniya, nel quartiere di Tesin, a maggioranza sciita turcomanna.

E' lo stesso comando della polizia di Kirkuk a diffondere la notizia della morte del fratello in un attacco suicida. Il giovane, di cui non è nota l'età, si è fatto saltare in aria in una moschea sciita. 

Il due fratelli di Mosul non sono comunque casi isolati. Solo sabato, nella città turca di Gaziantep, un baby-kamikaze avrebbe ucciso 54 persone (di cui 29 bambini). Il condizionale è d'obbligo perché sulla ricostruzione esatta dell'attentato ci sono ancora dei dubbi. l quotidiano panarabo Asharq al-Awsat in ogni caso parla di un numero crescente di minori impiegati in attacchi suicidi: sarebbero circa 1.650 i bambini di età compresa tra 6 e 17 anni addestrati nelle basi dell'Isis.