Giovedì 25 Aprile 2024

Weinstein, lo accusa anche la 'Good wife' Julianna Margulies

L'attrice della nota serie tv parla di 'tentate molestie' e punta il dito anche contro Steven Seagal

Julianna Margulies, anche lei accusa Weinstein (Lapresse)

Julianna Margulies, anche lei accusa Weinstein (Lapresse)

Washington, 5 novembre 2017 -  Lo scandalo molestie - che si è allargato anche alla politica europea, con casi in Francia e Austria, oltre che in Gran Bretagna - torna alle origini, ovvero a Weinstein: anche la 'Good wife' Julianna Margulies si è fatta avanti ad accusare l'ex re Mida di Hollywood. In questo caso l'attrie accusa Weinstein 'solo' di tentate molestie sessuali. Dal 5 ottobre - data dello scoop del New York Times che sollevò il velo dell'ipocrisia sui comportamenti predatori del fondatore della Miaramax - hanno puntato il dito contro Weinstein 70 tra attrici e dipendenti

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Nel caso della Margulies c'è un antefatto: quando aveva solo 23 anni, l'attrice aveva subito il trauma a sua volta di una tentata molestia, aggravata dalla presenza di un'arma - ha sostenuto - da parte dell'attore dei film d'azione Usa, Steven Seagal. L'attrice, riferisce Hollywood Reporter, ha raccontato di essere stata convinta, quando ancora alle prime armi, ad andare una sera in una stanza di hotel di Seagal da una donna che gestiva il casting. Margulies ha raccontato che appena arrivata "alle 10,40 nella stanza della donna non c'era traccia mentre trovai Seagal armato con una pistola e lui fece di tutto per essere sicuro che notassi l'arma, che non avevo mai visto dal vivo nella mia vita. Sono uscita indenne... non sono stata stuprata. Non so ancora oggi come sono riuscita a uscire da quella stanza". L'attrice ha poi aggiunto che proprio a causa di quell'esperienza "orrenda, mi sono rifiutata di incontrare Harvey Weistein nella sua stanza di hotel da sola dove una sua assistente mi voleva portare dicendomi che dovevo "assolutamente fare una prova con lui". 

Margulies ha riferito che Weinstein la fece portare nella sua stanza dell'Hotel Peninsula di Beverly Hills (il suo luogo del 'crimine' preferito) da una ragazza con la scusa di un'audizione. La giovane "mi disse 'ti lascio al Pensinsula' al che io risposi 'non intendo andare li da sola'". Vista la resistenza dell'attrice l'assistente del produttore la scortò nella stanza d'albergo dove Weistein si fece trovare (una prassi nei racconti delle sue vittime) in accappatoio ed "era tutto pronto per una cena per due a lume di candela. Ho visto lui fissare duramente la sua assistente e ho intercettato la ragazza dire qualcosa come 'Cosa potevo fare?'. Poi lui mi guardò furioso per poi uscire dalla porta ed urlare, 'proprio una grande audizione', e sbattere la porta. Ovviamente non ebbi il ruolo".