Julian Assange (Ansa)
Londra, 31 marzo 2017 - La persona più interessata al risultato delle elezioni presidenziali di domenica in Ecuador sarà un australiano. Stiamo parlando di Julian Assange, il co-fondatore di WikiLeaks, 'ospite', per non farsi arrestare, dell'ambasciata del Paese sudamericano a Londra.
Se la maggioranza dei 15 milioni di ecuadoregni, chiamati al voto, sceglierà come presidente Guillermo Lasso, imprenditore e candidato dell'opposizione, Assange avrà 30 giorni per fare armi e bagagli dalla sede diplomatica che lo ospita a Londra dal 19 giugno del 2012, dopo aver ricevuto asilo politico dal presidente uscente Rafael Correa.
L'australiano, se uscisse, sarebbe subito arrestato dalla polizia britannica. Gli agenti sono pronti fuori dall'elegante palazzina al numero 3 di Hans Crescent, alle spalle di Harrods. Il secondo step per Jiulian sarebbe l'estradizione in Svezia, dove è ricercato per violenza sessuale.
Un'accusa sempre contestata da Assange, che sostiene che la Svezia lo estraderebbe a sua volta immediatamente negli Usa dove è ricercato per aver rivelato al mondo documenti riservatii con lo scandalo Cablegate, tra cui dispacci segreti dei dipartimento di Stato e filmati di operazioni del Pentagono in Iraq.
Di tutta questa immensa fuga di notizie al momento l'unico a pagare è stato l'ex caporale Bradley Manning, ora diventato una lei, mrs Chelsea. L'ex militare era stato condannato a 35 anni di carcere per aver passato ad Assange il materiale segreto, e ora già scarcerato per un gesto di clemenza di Barack Obama.
La speranza naturalmente, per il recluso di lusso australiano, è che vinca l'attuale vicepresidente di sinistra, Lenin Moreno. Con lui Julian potrà continuare il suo soggiorno ecuadoregno nella City. E pare che Moreno sia in vantaggio di soli 4 punti, solo domenica sera Assange saprà quale futuro lo attende.