Giovedì 18 Aprile 2024

Italiani rapiti in Libia, il generale Haftar: "Dietro c'è la mano di Al Qaeda"

Lo ha riferito il portavoce del generale libico: "Sono stati sequestrati da una banda criminale e dietro c'è l'impronta di al Qaeda"

I mezzi dell'azienda Con.I.Cos in Libia e Danilo Calonego, uno dei rapiti

I mezzi dell'azienda Con.I.Cos in Libia e Danilo Calonego, uno dei rapiti

Il Cairo, 22 settembre 2016  - Secondo il colonnello Ahmed al Mismari, portavoce delle Forze armate libiche legate a Khalifa Haftar, il generale di Tobruk, "i due italiani rapiti nel sud-ovest della Libia sono stati sequestrati da una banda criminale e dietro c'è l'impronta di al Qaeda".

Intanto la la ministra della Difesa Roberta Pinotti rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di un convegno ha assicurato che il sequestro non deve essere collegato alla nostra missione nel Paese africano ma a un episodio di criminalità comune. 

"C'è un'ottica italianocentrica e forse un po' provinciale quando leggiamo le situazioni che avvengono nel mondo - ha risposto la ministra a un giornalista - in questo caso si tratta di due italiani e di un canadese. Allora non mi spiegherei perché anche un canadese". 

"Fonti libiche che si sono espresse immediatamente e da autorità locali, dal sindaco della città dove si è svolto il sequestro, hanno parlato di criminalità comune". "Detto ciò - ha concluso - in questi casi quello che possiamo fare è lavorare con il massimo riserbo".