Isis, 173 kamikaze pronti a colpire l'Europa

La rivelazione del Guardian: lista nelle mani dell'Interpol con i nomi di terroristi pronti a immolarsi in ogni momento

Parigi, una delle città europee già colpite dal terrorismo (Lapresse)

Parigi, una delle città europee già colpite dal terrorismo (Lapresse)

Roma, 22 luglio 2017 - Europa nel mirino dei terroristi. Il Guardian ha rivelato l'esistenza di una lista diffusa dall'Interpol il 27 maggio scorso che contiene i nomi di 173 militanti dell'Isis pronti a attaccare in ogni momento il Vecchio Continente per vendicarsi delle sconfitte militari subite in Medio Oriente. La lista, secondo il giornale britannico, sarebbe stata stilata dall'intelligence Usa in base ad informazioni raccolte in Siria e in Iraq e condivisa con gli alleati europei in quanto primi bersagli della "brigata suicida": i potenziali kamikaze starebbero cercando di entrare in Europa "anche operando da soli". Il quotidiano puntualizza però che non ci sono prove che questi attentatori siano già arrivati in Europa ed è per questo che l'Interpol ha avvisato i singoli Stati, facendo cirolare la lista per allertare i singoli servizi di sicurezza. Ai Paesi partner vengono chieste informazioni sulle persone della lista, come documenti di identità ed eventuali movimenti, pur non escludendo che possano trattarsi di pseudonimi o di false identità.

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La lista elenca i nomi dei sospetti, la data di reclutamento, il loro ultimo indirizzo noto inclusa la moschea in cui hanno pregato, il nome della madre e fotografie. Nella lista si legge che gruppi di combattenti così come singoli "sono stati addestrati per costruire e posizionare ordigni esplosivi improvvisati per causare il maggior numero possibile di vittime e feriti. Si ritiene che possano viaggiare e spostarsi tra stati per partecipare ad attività terroristiche". Ipotesi che fa pensare che si tratti di possibili foreign fighters di ritorno a casa.

Secondo una nota aggiunta alla lista e circolata in Italia, l'elenco è stata composto mettendo insieme il puzzle di elementi raccolti nelle varie roccaforti di Isis conquistate negli ultimi mesi. "Le persone", dice la nota, "sono state identificate attraverso i materiali trovati nei nascondigli di Isil, lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante". La nota aggiunge che "emerge che tali soggetti potrebbero aver manifestato la volontà di commettere un attacco suicida per sostenere l'Islam ".