Terrorismo, allarme 007. "Con sconfitte Isis cresce rischio attentati"

"Allerta anche per l'Italia". Intanto chiesta la condanna a 9 anni per Fatima, la prima foreign fighter italiana partita per la Siria

Maria Giulia Sergio Sergio, detta Fatima (Newpress)

Maria Giulia Sergio Sergio, detta Fatima (Newpress)

Roma, 16 novembre 2016 - Mentre l'Isis perde terreno in Iraq e Siria, in Occidente cresce il rischio attentati. E' quanto sarebbe emerso dall'audizione di Mario Parente, direttore dell'Aisi (L'Agenzia informazioni e sicurezza interna), al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Secondo il responsabile dell'intelligence interna lo Stato Islamico mentre perde territori sempre più estesi nello scenario sirio-iracheno è tornato a sollecitare all'azione le cellule e i singoli militanti sparsi in Occidente. Uno scenario preoccupante che riguarderebbe soprattutto Paesi come Belgio, Francia e Germania, dove gli allarmi sono pressoché quotidiani. Ma anche in Italia, pur senza segnali specifici, l'allerta resta elevata. 

Il rischio attentati in crescita sarebbe strettamente legato al fenomeno dei cosiddetti returnees, i 'combattenti stranieri' tornati o sul punto di tornare in Occidente. Fenomeno che riguarda anche l'Italia a cui sono riconducibili 112 foreign fighters 'italiani' o passati per il nostro Paese, ma in misura quantitativamente minore rispetto ad altri Paesi. Il monitoraggio dei servizi resta comunque continuo e riguarderebbe alcune decine di nomi. Al Copasir Parente ha parlato anche dell'operazione che ha portato all'arresto in Sudan del terrorista tunisino Moez Fezzani, già reclutatore di jihadisti in Italia: l'uomo, sotto osservazione da mesi, aveva lasciato i posti tradizionali legati alla jihad afgana e irachena per l'Africa, dove evidentemente aveva minori coperture, anche finanziarie. Un errore che alla lunga gli sarebbe costato la cattura.

Intanto proprio oggi si è tenuta la requisitoria del processo a carico di Maria Giulia Sergio, alias 'Fatima', la prima foreign fighter italiana partita per la Siria (dove si troverebbe tuttora) per arruolarsi nelle file del Califfato. I Pm di Milano hanno chiesto per lei la condanna a 9 anni di carcere. L'inchiesta riguarda tutto il nucleo familiare di Maria Giulia Sergio: La stessa pena di 9 anni è stata chiesta per il marito, Aldo Kobuzi, mentre tre anni e 4 mesi sono stati chiesti per il padre di Fatima, Sergio Sergio, al quale i magistrati hanno riconosciuto le attenuanti generiche.