Martedì 16 Aprile 2024

Incendio Atene, turisti italiani: "Chiusi in hotel sotto un cielo di fuoco"

Grecia in ginocchio, la testimonianza di alcuni connazionali. Farnesina: "Non ci sono italiani irreperibili"

Incendio ad Atene (LaPresse)

Incendio ad Atene (LaPresse)

Atene, 24 luglio 2018 - L'incendio in Grecia sta assumendo proporzioni catastrofiche. Brucia Atene, i morti sono decine, centinaia i feriti. "Siamo in contatto continuo con tutti, in particolare con l'unità di crisi greca. Non possiamo escludere nulla", riferiva l'ambasciatore italiano in Grecia Efisio Luigi Marras sull'eventuale coinvolgimento di connazionali. Quindi, in serata, la comunicazione ufficiale dell'unità di crisi della Farnesina che fa tirare un sospiro di sollievo: "Non ci sono italiani irreperibili", spiega il ministero degli Esteri. 

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Michele D'Ambrosio, sindaco di Santeramo (Bari), si trova con altri italiani in vacanza ad Atene.  "Siamo al sicuro in hotel - racconta -. Il volo di ieri è stato soppresso e ci hanno portato in albergo. Dovremmo ripartire oggi". E aggiunge dettagli che descrivono l'inferno in atto: "Il cielo di Atene ieri era color giallo sembrava una tempesta di sabbia, era il colore del fuoco".  D'Ambrosio spiega: "Nei giorni scorsi ero stato a Mati e lì ho visto diversi italiani. Ad Atene ci sono nostri connazionali ovunque, ma non so altro".  Quindi tranquillizza: "Il nostro gruppo, che ha visitato l'Attica nei giorni scorsi, è rimasto comunque incolume. Dopo aver soppresso un volo per Bari previsto ieri sera, ci hanno trasferiti ieri notte in un albergo, con due pullman, dall'aeroporto alla periferia di Atene".

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E mentre i soccorsi continuano senza sosta, ci si interroga su quale possa essere la causa dei roghi che stanno devastando la Grecia. L'ambasciatore Marras cita "il caldo e il vento, ma certamente va appurato tutto  perché non possiamo escludere nulla". E chiosa: "Certo sarebbe orribile se fosse quello che alcuni sospettano, ma per ora non ci sono certezze". La zona più colpita dagli incendi è l'Attica orientale, ma i fronti aperti ci sono anche a Corinto, nel Peloponneso e nell'isola di Creta.

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