Giovedì 18 Aprile 2024

Ikea, inchiesta Ue sulle tasse in Olanda. La replica del colosso

"Ha beneficiato di vantaggi fiscali illegali". L'azienda: "Rispettate le regole europee"

Negozio Ikea (ImagoE)

Negozio Ikea (ImagoE)

Amsterdam, 18 dicembre 2017 - Ikea è finita sotto la lente dell'Europa per sospetta evasione fiscale. In particolare la Commissione Ue ha aperto un'indagine approfondita sul trattamento che l'Olanda avrebbe riservato a Inter Ikea, holding olandese che gestisce, fra gli altri, gli affari del colosso svedese. Secondo l'Antitrust Ue, Ikea avrebbe pagato meno tasse del dovuto grazie a due  'tax ruling' (accordi fiscali ad hoc), concessi dall'Olanda nel 2006 e nel 2011, ottenendo così, illegalmente, vantaggi rispetto ad altre aziende. 

Grazie a una complessa rete di imprese, in questi anni Ikea avrebbe spostato denaro e profitti tra Olanda, Lussemburghese e Liechtenstein, riuscendo a eludere centinaia di milioni di imposte in tutta l'Unione. Uno studio dei Verdi all'Europarlamento realizzato nel 2016, parla di un miliardo di euro di tasse evase tra il 2009 e il 2014. Nel dettaglio, il primo accordo fiscale avrebbe consentito alla multinazionale scandinava nel periodo 2006-2011 di spostare profitti in una società lussemburghese non tassata. Dopo il secondo tax rulinguna parte importante dei profitti generati dal 'franchise' sarebbe stata invece trasferita in Liechtenstein. 

"Tutte le società, grandi o piccole, multinazionali o no, devono pagare la loro quota di tasse", ha affermato la commissaria europea responsabile della concorrenza, Margrethe Vestager nella nota. "I Paesi membri non possono lasciare che imprese selezionate paghino meno tasse spostando artificiosamente i loro profitti altrove. Ora esamineremo approfonditamente il trattamento fiscale di inter Ikea in Olanda". 

LA REPLICA DI IKEA - La replica dell'azienda di arredamento non si è fatta attendere. In una nota, Ikea afferma di essere stata tassata "conformemente alle regole europee". Il colosso si dice poi disponibile "a collaborare e a rispondere alle domande elle Autorità olandesi e della Commissione europea".

STARBUCKS, APPLE, AMAZON E GLI ALTRI - La Commissione Ue ha messo sotto inchiesta i 'ruling fiscali' da giugno 2013 estendendo l'indagine a tutti gli Stati membri a fine 2014. Nell'ottobre 2015 Bruxelles ha concluso che Lussemburgo e Olanda avevano accordato dei vantaggi fiscali selettivi (illegali) a Fiat e Starbucks. Nel gennaio 2016 has stabilito che un sistema simile operava in Belgio a vantaggio di almeno 35 multinazionali. Nel 2016 è emerso che l'Irlanda aveva accordato a Apple vantaggi fiscali indebiti per 13 miliardi di euro e che il Lussemburgo aveva fatto la stessa cosa con Amazon per 250 milioni di euro.