Caso Regeni, l'Università di Cambridge invia documenti ai pm

Nuovo vertice a Roma tra i magistrati italiani e quelli egizioni per far luce sulla morte del ricercatore italiano

Giulio Regeni (Olycom)

Giulio Regeni (Olycom)

Roma, 8 settembre 2016 - Due giorni di incontri a Roma tra magistrati italiani ed egiziani per cercare di fare finalmente luce sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato privo di vita nel febbraio scorso al Cairo. Il procuratore generale Nabil Ahmed Sadek e il team di quattro magistrati egiziani che si occupano del caso incontreranno il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Sergio Colaiocco, che coordinano l'inchiesta sulla morte di Giulio. 

Intanto, sul fronte delle indagini, novità potrebbero arrivare dalle carte spedite a Roma dall'Università di Cambridge. La documentazione è giunta a piazzale Clodio a seguito della rogatoria giunta dalla procura di Roma. Si tratta di un'ampia documentazione sull'attività svolta dal ricercatore friulano presso l'ateneo inglese. Una seconda tranche di materiali arriverà nei prossimi giorni dal College di Girton, altra struttura dell'università britannica nella quale studiava Giulio.  

Il cadavere di Giulio Regeni, che aveva 28 anni, è stato ritrovato il 3 febbraio scorso alla periferia del Cairo, lungo la strada che collega la capitale egiziana ad Alessandria. Sul corpo erano evidenti i segni di torture e sevizie alle quali, secondo l'esame autoptico, il giovane e stato sottoposto nei giorni successivi alla sua scomparsa, il 25 gennaio, prima di essere ucciso. A oltre sette mesi dell'omicidio, l'autorità giudiziaria egiziana non ha ancora fornito una pista credibile sulla vicenda.