Giovedì 25 Aprile 2024

Elezioni in Francia, Macron ha la maggioranza assoluta

Crollano i socialisti, tengono i repubblicani, solo otto seggi per il FN di Marine Le Pen. Astensione record, per Melenchon è "sciopero generale civico"

Elezioni in Francia: Macron trionfa anche al secondo turno (Lapresse)

Elezioni in Francia: Macron trionfa anche al secondo turno (Lapresse)

Parigi, 18 giugno 2017  - Il neopresidente francese Emmanuel Macron conquista, con il suo partito En marche! - nato solo 18 mesi fa -  la maggioranza assoluta dei seggi all'Assemblea Nazionale dopo i ballottaggi delle elezioni politiche francesi. Tracollo del Partito Socialista, tenuta dei Repubblicani, cocente delusione per il Front National di Marine Le Pen: entra per la prima volta in parlamento, eletta a Pas-de-Calais, ma il partito sperava almeno in 15 seggi (per i più ottimisti 40), mentre se ne aggiudica cinque, al massimo sei.  Il presidente più giovane della storia di Francia incassa, a seconda delle stime, fra 364 e 403 seggi, insieme all'alleato di governo Modem.

Questi i risultati definitivi del secondo turno e i seggi: 

La République en Marche/MoDem: 350 deputati (60,65% dei seggi) Les Républicains: 137 (22,53%) Partito socialista: 46 (7,97%) La France Insoumise: 17 (2,94%) Partito comunista: 10 (1,73%). Altri: 9 (1,73%) Front National: 8 (1,39%)

I SEGGI  - Il partito centrista del presidente, République en Marche (REM), e l'alleato MoDem, secondo i dati del ministero degli Interni, hanno ottenuto rispettivamente 308 e 42 seggi, per un totale di 350 su 577, ben oltre i 289 che rappresentano la maggioranza assoluta dell'Assemblée Nationale. Tuttavia si tratta di un numero inferiore al 400-450 seggi indicati dalle stime emerse dopo il primo turno delle elezioni legislative, domenica 11 giugno.

L'ASTENSIONE RECORD - Certo le elezioni al secondo turno in Francia - oltre che per il trionfo di Emmanuel Macron -  passeranno alla storia per il record di astensionismo. L'astensione si è attestata al 57,36%, un record sotto la V Repubblica. L' 11 giugno, al primo turno, l'astensione era stata del 51,29%, un tasso già storicamente elevato. Oggi, raggiungerebbe il 57% secondo Ipsos-Sopra Steria e Kantar Sofres, e il 58% secondo Elabe, che hanno fornito queste stime tre ore prima della chiusura dei seggi nelle grandi città.

I COMPLIMENTI DELLA MERKEL - Astensione a parte, Emmanuel Macron ha comunque vinto la sua ultima sfida: prendere il controllo dell'Assemblée nationale per varare il suo ambizioso programma di riforme liberal-sociale e rafforzare la posizione della Francia in Europa. La cancelliera tedesca Angela Merkel, che in autunno affronterà a sua volta una prova elettorale, si è subito congratulata per la "maggioranza parlamentare netta", secondo il suo portavoce. E il ministro degli Esteri di Berlino, Sigmar Gabriel, ha detto che la "via delle riforme ora è spianata".

LA FESTA DI EN MARCHE - Baci, abbracci e manifestazioni di giubilo (ma senza esagerare) nel quartier generale di La République En Marche (Lrem), dopo l'exploit nelle elezioni politiche francesi. Malgrado numeri meno schiaccianti del previsto, politici e militanti - con tanto di T-Shirt gialle 'La France En Marche!', 'La Francia in camminO' - non trattengono la soddisfazione per quello che è un risultato impensabile solo fino a poche settimane fa. 

MELENCHON: SCIOPERO CIVICO - Nelle elezioni legislative di oggi c'è "una buona notizia, ed è "l'astensione schiacciante, che ha un significato politico e offensivo, cioè che il nostro popolo è entrato in una forma di sciopero generale civico", commenta il leader della formazione La France insoumise, Jean-Luc Melenchon. "Io in questa astensione vedo un'energia disponibile affinché noi possiamo tornare sul campo di battaglia -  prosegue Melenchon - la seconda buona notizia è che il popolo dispone nell'Assemblea nazionale di un gruppo coerente, disciplinato e che può combattere", cioè il suo partito.

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Chiamati al voto oltre 47 milioni gli elettori, nei circa 67.000 seggi aperti nel Paese. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha votato nella località di Le Touquet, sulla costa nord-est del Paese, dove ha una casa. Il presidente, salutato dalla folla, non era accompagnato dalla moglie Brigitte. Il premier, Edouard Philippe, invece ha votato nella sua città, Le Havre.