Mercoledì 24 Aprile 2024

Usa 2016: Trump-Clinton, è l'ora del confronto tv

"In platea una ex amante di Bill". Donald: "L'ho invitata, ha accettato". Ma lo staff del tycoon nega

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New York, 26 settembre 2016 - L'attesa è altissima. Potrebbe diventare il dibattito dei record nella storia americana, polverizzando quello di Reagan e Carter. Si stima che fino a 100 milioni di telespettatori si sintonizzeranno per assistere al primo faccia a faccia tra Hillary Clinton e Donald Trump. Il campus della Hofstra University a 30 chilometri da New York è stato trasformato nel quartier generale della politica americana. Gli studenti sono entusiasti. Si preparano i grandi schermi e tutti i network hanno già sistemato i loro satelliti per la diretta televisiva che inizierà quando in Italia saranno le 3 del mattino.

Per gli americani comuni infatti questo dibattito sarà il primo vero momento di contatto con le elezioni presidenziali dell’8 novembre. Per gli indecisi, che raggiungono punte del 26% data l’impopolarità dei due candidati, un’occasione unica per la valutazione definitiva che potrebbe rivoluzionare i sondaggi in poche ore. Indipendentemente dal vincitore però l’attenzione e la curiosità maggiori sono riservate a Donald Trump. Hillary è una veterana e non fa spettacolo, anche se è la prima donna nella storia a ottenere la nomination. Ma Donald è il personaggio misterioso, il fenomeno che ha scalato la vetta dei repubblicani in meno di un anno e si presenta come la "forza del cambiamento", nonostante i suoi controversi commenti.

C’è un intero mondo che vuol sapere se ha davvero la statura per entrare alla Casa Bianca. In un albergo di Chappaqua vicino alla sua villa ‘newyorchese’, la Clinton si sta allenando scrupolosamente da giorni a ogni tipo di domande: politiche e personali. Il suo team ha utilizzato anche un membro dello staff che impersona Donald Trump e la insulta davanti alle telecamere per abituarla a una reazione composta ed efficace nella quale deve risultare presidenziale anche quando è sotto attacco. Il consiglio che Barack Obama le ha dato è: «Devi essere te stessa», lasciando intendere che questo è il lato che gli elettori meno conoscono di lei, accusata spesso di poca trasparenza e troppa rigidità.

Per Trump la sfida non è meno impegnativa. Il miliardario newyorchese si ritrova col compito principale di dimostrare a indecisi e moderati che lui non è un pazzo o un semplice uomo di spettacolo, ma un leader pacato e rispettabile che intende cambiare lo status quo della politica americana e del Paese. Inoltre non parlerà davanti a una platea di fan scatenati come è solito fare, ma a un pubblico selezionato e silenzioso che darà molto meno calore. "Hillary sulla carta sembra decisamente favorita e la più preparata – dice lo stratega democratico Joel Silberman –, ma le attese in questi casi spesso sono una trappola e un rischio. Tutto può succedere".

Secondo l’ultimo sondaggio della Abc e Washington Post, la Clinton è al 46% dei consensi e Trump al 44% , statisticamente appaiati perché dentro il margine d’ errore, con Gary Johnson il candidato del ‘Libertarian Party’ al 5% e Jill Stein dei verdi all’1%. Anche loro saranno in sala.

I colpi bassi sono in agguato. Il clan dei Clinton vorrebbe far sedere in prima fila il miliardario Mark Cuban che ha ridicolizzato Trump. Donald risponde con un tweet: "E voi potreste ritrovarvi con Gennifer Flowers nello stesso posto". Lei su Twitter si è detta subito disponibile: "Sono dalla tua parte, ci sarò". Anche se poi lo staff del tycoon ha fatto sapere che l’ex amante di Bill Clinton non ci sarà. Fra eccitazione, cinismo e gossip, nei vialetti curati della Hofstra University all’alba di domani, in 90 minuti, si scriverà un’altra pagina di storia.