Martedì 23 Aprile 2024

Elezioni Gran Bretagna, May: via i diritti per fermare il terrore

Domani il voto. Linea dura della premier, svanito il vantaggio su Corbyn

Theresa May, comizio a Slough (Londra)

Theresa May, comizio a Slough (Londra)

Londra, 7 giugno 2017  - Il flop degli 007 inglesi negli attentati di Manchester e Londra sta dominando questa campagna elettorale di sangue in Gran Bretagna e potrebbe lasciare la May a bocca asciutta, proprio quando lei aveva indetto il voto anticipato per ottenere una vittoria schiacciante. Domani si va alle urne e, secondo gli ultimi sondaggi, ci sarebbe solo un punto di distanza fra la premier May e il leader laburista Corbyn che sta cavalcando l’onda della popolarità soprattutto fra i giovani. Gli scivoloni iniziali dei tory sembrano ora un nonnulla rispetto alla loro responsabilità per i tagli selvaggi alla sicurezza (20mila poliziotti in meno e un tonfo del 18% degli agenti armati).

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E LA MAY ha poco da nascondersi, visto che prima di diventare primo ministro è stata per ben 6 anni a capo degli Interni ed è stata lei ad architettare il ridimensionamento della polizia. Si era anche vantata del fatto che, con le sue riduzioni, aveva «tagliato» il tasso di criminalità. Non più. Ieri, la premier è stata costretta ad annunciare una revisione dell’operato dell’intelligence dopo che è emerso che i tre terroristi di Londra erano ben noti alle autorità. Uno di loro era addirittura andato in tv a giurare fedeltà all’Isis mentre un altro era stato fermato in Italia: tentava di andare in Siria, mentre l’intelligence britannica dormiva: «Comprendo le preoccupazioni della gente, all’MI5 hanno già detto che riesamineranno la gestione per la strage di Manchester e mi aspetto che facciano lo stesso per l’attacco di London Bridge».

In un comizio a Slough la May ha annunciato che è pronta a «stracciare» tutte le leggi in difesa dei diritti umani se ostacoleranno le nuove norme antiterrorismo che ha promesso di varare. Chiaro il riferimento della tory alla Lady di Ferro, Margaret Thatcher, durante la lotta britannica contro i repubblicani nordirlandesi dell’Ira e dell’Inla. Corbyn sta col fiato sul collo alla May, ma non ha potuto gongolare più di tanto visto che la candidata laburista agli Interni, Diane Abbott, è la donna più derisa del momento. Ieri l’ex amante di Corbyn si è data in malattia a seguito dell’ennesima figuraccia in tv in cui le sue lacune sono state nuovamente manifeste. Inoltre, secondo gli esperti, i sondaggi, basandosi troppo sul parere delle nuove generazioni, potrebbero dare un’idea storpiata di quello che avverrà domani.

IL PROBLEMA  è che i giovani spesso disertano le urne. Questo potrebbe essere una marcia in più per i tory, vicini a fare razzia di comuni tradizionalmente rossi. Lite poi fra il sindaco di Londra, Sadiq Khan (labour) e Boris Johnson (tory), suo predecessore e ora agli Esteri. Khan ha detto a Trump di starsene a casa ma Johnson l’ha rimesso al suo posto ribadendo che «non c’è ragione» per ritirare l’invito al presidente Usa.