Martedì 23 Aprile 2024

Elezioni Francia, è il d-day. Incognita astensione al ballottaggio

Città blindate, l'ombra russa dietro gli hacker anti-Macron

Marine Le Pen ed Emmanuel Macron (Ansa)

Marine Le Pen ed Emmanuel Macron (Ansa)

Roma, 7 maggio 2017 - ELEZIONI sotto l’incubo del terrorismo e inquinate dall’attacco di hacker ai danni dello staff di Emmanuel Macron: non si era mai vista in Francia un’elezione presidenziale così dura, minacciata da tanti pericoli. Quanti andranno a votare oggi, visto il clima che si respira nel Paese? È la domanda-chiave, dalla cui risposta dipende il futuro politico della Francia e dell’Europa. Una forte astensione, superiore al 30 per cento, potrebbe favorire la candidata del Fronte Nazionale Marine Le Pen, che ha messo in programma, in caso di vittoria, l’uscita della Francia dall’euro.

IL FAVORITO resta comunque Emmanuel Macron, che secondo l’ultimo sondaggio dovrebbe vincere con il 62 per cento. Sono chiamati alle urne 47 milioni di francesi. I 66.546 i seggi saranno protetti da uno schieramento di 50 mila uomini fra poliziotti, gendarmi, militari e doganieri.

La tensione resta forte dopo il messaggio nel quale lo Stato islamico ha lanciato un appello a uccidere i candidati e il personale presente alle urne. Altra fonte d’inquietudine, l’attacco degli hacker: venerdì sera, poche ore prima che scattasse il blackout elettorale imposto dalla legge alla vigilia del voto, sono state divulgate online decine di migliaia di email, foto e allegati rubati dagli account dell’équipe di Macron. Un materiale imponente: due blocchi di file contenenti rispettivamente 14 e 9 gigabyte sono arrivati sul sito americano 4Chan. Si presume che si tratti degli stessi pirati informatici russi che hanno agito contro Hillary Clinton, a favore di Donald Trump, nell’ultima campagna elettorale americana.

IL MOVIMENTO En Marche! ha pubblicato un comunicato stampa per denunciare «un’azione massiccia e coordinata che ha portato alla diffusione di informazioni interne di diversa natura: email, documenti contabili, contratti». Al momento poco si sa del contenuto. I file – precisano gli addetti stampa di Emmanuel Macron – sono stati prelevati ricorrendo alla violazione di caselle email personali e professionali di numerosi responsabili del movimento. Ai file autentici ne sono stati aggiunti altri visibilmente falsi, allo scopo di diffondere il dubbio e la disinformazione. «Questa operazione che arriva nelle ultime ore della campagna ufficiale rappresenta un tentativo di destabilizzare la democrazia. Ricorda quello cui si è già assistito durante la campagna elettorale negli Stati Uniti».

Il presidente François Hollande ha assicurato che la nuova azione di pirateria informatica «non resterà senza risposta. Un’inchiesta è stata avviata, verranno adottate tutte le procedure necessarie». Tuttavia, a differenza dello staff di Emmanuel Macron, il presidente non vede in questo attacco un tentativo di destabilizzazione: «Al momento non disponiamo di nessuna pista sicura», ha aggiunto. I responsabili di Wikileaks, l’organizzazione internazionale fondata nel 2006 da Julian Assange, ritengono che la pubblicazione delle email e degli allegati, che risalgono fino al 24 aprile scorso, arrivi «troppo tardi per cambiare il corso dell’elezione francese». Wikileaks ha aggiunto che gli hacker dovevano avere «altri obiettivi».

LA COMMISSIONE nazionale di controllo della campagna presidenziale ha immediatamente chiesto ai media di non rendere pubblico il contenuto dei file, ricordando che «la diffusione di false informazioni è perseguibile a norma di legge». Il vicepresidente del Fronte Nazionale, Florian Philippot, ha ironizzato: «Verremo a sapere cose deliberatamente nascoste dal giornalismo investigativo?»

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