Giovedì 18 Aprile 2024
GIOVANNI SERAFINI
Esteri

Elezioni Francia: Le Pen infiamma, Macron più convincente

Primo faccia a faccia tv tra i cinque candidati. La leader del Front National: "Fermerò tutta l'immigrazione"

I cinque candidati alle presidenziali francesi (Afp)

I cinque candidati alle presidenziali francesi (Afp)

Il candidato di En Marche, Emmanuel Macron, è stato il più convincente nel primo dibattito televisivo di ieri sera tra i cinque principali sfidanti nelle presidenziali francesi: è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'istituto Elabe per BFM-TV. L'ex ministro trentanovenne ha convinto il 29% dei telespettatori intervistati, seguito, al 20%, dal leader della sinistra alternativa, Jean-Luc Mélenchon. Marine Le Pen, candidata del Front National, e quello dei Républicains, François Fillon, sono entrambi al terzo posto, al 19%. Mentre il socialista Benoit Hamon chiude la classifica con l'11%. 

LE PEN INFIAMMA LA CORSA ALL'ELISEO

di GIOVANNI SERAFINI

Parigi, 21 marzo 2017 - Gli organizzatori del programma speravano in una sfida all’OK Corral, una lotta fra gladiatori: non il solito dibattito politico ma un regolamento di conti; non un fiume di parole ma un western in cui vince chi estrae per primo la pistola. Si è visto subito però che i 5 candidati chiamati ieri sera alla tenzone sugli schermi di TF1, esauriti i sorrisi rituali, erano soprattutto preoccupati di mostrarsi pacati, autorevoli, sicuri di sé, ingessati come si conviene ad un aspirante presidente.   Erano vestiti di blu e nero. Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, forti degli ultimi sondaggi che li situano in testa al primo turno, entrambi al 26%, sono apparsi i più disinvolti. François Fillon, che sembrava avere ancora in gola il boccone amaro degli scandali, aveva un aspetto cupo, quasi tetro (con il 17% che gli viene attribuito verrebbe bocciato al primo turno). Quanto a Benoit Hamon, il candidato espresso da una gauche esplosa in tre tronconi, non sembrava farsi molte illusioni: non potrà conquistare l’Eliseo con il 12%. Idem per Jean-Luc Mélenchon, rappresentante di movimenti dell’ultra-sinistra che tutti insieme non superano a loro volta la stessa quota. 

La discussione si è scaldata quando si è affrontato il tema dell’immigrazione. Marine Le Pen ha puntato il dito sul pericolo dei clandestini e ha citato l’Italia, in cui il fenomeno sarebbe cresciuto secondo lei del 66,8 per cento nell’ultimo anno. Emmanuel Macron ha colto la palla al balzo spostando il tiro sul vero pericolo, che è quello del terrorismo jihadista, e invitando la Le Pen a «non dividere i francesi». «Io dico che bisogna fermare questa immigrazione, i francesi non ne possono più, voglio una politica dissuasiva che tagli le sovvenzioni di Stato e gli aiuti medici, abbiamo 7 milioni di disoccupati e 9 milioni di poveri!», ha insistito la leader di FN, subito rintuzzata da Benoit Hamon: «Madame, lei è drogata dalle pagine di cronaca!». Altro scontro, subito dopo, sui temi della laicità: «E il burkini, cosa ci dice del burkini il signor Macron?», ha chiesto la Le Pen. «Immigrazione e laicità non c’entrano, il burkini è un problema di ordine pubblico che i sindaci possono risolvere semplicemente applicando la legge», ha replicato il leader di “En Marche!”.   Si è visto chiaramente ieri sera che saranno Macron e la Le Pen i personaggi in ballottaggio per il 7 maggio, giorno in cui la Francia conoscerà il suo nuovo presidente. «Garantirò al mio paese l’indipendenza nazionale e l’integrità del territorio. Difenderò la nostra identità e i nostri valori, darò la parola al popolo organizzando dei referendum (il primo riguarderà l’uscita della Francia dall’euro, ndr)», ha tuonato Marine. «Destra e sinistra, senza parlare dei partiti estremisti, hanno completamente fallito. Io voglio visi nuovi e nomi nuovi, voglio un’alternanza capace di ridare la speranza al nostro popolo», ha incalzato Macron. Sembra proprio lui oggi - il «politico diverso» - l’uomo che ha le maggiori chances di successo. Ma Macron ha anche l’elettorato più volatile, mentre Marine Le Pen ha quello più solido. I due sono testa a testa, i sondaggi affermano in coro (ma hanno sbagliato troppo spesso) che al secondo turno Marine non potrà che perdere rispetto a Macron. Ma la gara appare comunque più che mai aperta.