Martedì 23 Aprile 2024

Larry Flynt: "Dieci milioni a chi inguaia Trump"

Il re del porno americano compra una pagina sul Washington Post. "Voglio l’impeachment"

Larry Flint e la pagina del Washington Post con la taglia per l'impeachment

Larry Flint e la pagina del Washington Post con la taglia per l'impeachment

New York, 16 ottobre 2017 - Donald Trump è alla Casa Bianca da meno di 10 mesi ma già si trova con una simbolica ‘taglia’ di 10 milioni di dollari in contanti sulla testa, se qualcuno sarà in grado di presentare le prove per un suo ‘impeachment’.

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Li offre annunciandolo con un’intera pagina di pubblicità sull’edizione domenicale del Washington Post niente meno che il re del porno americano, Larry Flynt, 75 anni, il fondatore ed editore della rivista Hustler Magazine e di decine di club erotici sparsi negli Stati Uniti. «Credo che sia un mio dovere patriottico e un dovere di tutti gli americani, buttare a mare Trump prima che sia troppo tardi – ha scritto Flynt nel suo annuncio –. Non mi aspetto che a farlo siano i miliardari di cui si è circondato, ma ho fiducia che nel Paese ci siano molti che riconoscono che 10 milioni di dollari sono un sacco di soldi e vi assicuro che intendo pagare l’intera somma»   Originario del Kentucky, sposato 5 volte e padre di 5 figli, su una sedia a rotelle dopo un attentato subito nel 1978 ad opera di Joseph Paul Franklin, un suprematista bianco della Georgia, Flynt è considerato l’uomo più potente del porno in America e probabilmente nel mondo. Democratico durante la presidenza di Bill Clinton divenne libertario quindi repubblicano, ma nel 2016 tornò ad appoggiare Hillary.

Nel 1998 l’editore del porno, che è esploso economicamente mentre Playboy stava declinando, famoso per le sue battaglie legali offri un milione di dollari a chiunque fornisse elementi per legare politici repubblicani a scandali sessuali e questo portò alle dimissioni del portavoce repubblicano della Camera Bob Livingston, che faceva il moralista in aula ma aveva l’amante. Hollywood nel 1996 gli dedicò un film The People versus Larry Flint, interpretato da Woody Harrelson, dove lo stesso editore aveva una piccola parte. Nei confronti di Donald Trump Flint non punta alle rivelazioni sessuali spuntate durante la campagna elettorale, ma indica soprattutto «l’atteggiamento ostile di una potenza straniera per alterare l’esito delle elezioni americane che lo stesso Trump non riconosce», mentre sull’altro fronte punta il dito «sull’incitamento alla violenza civile» che il presidente avrebbe manifestato concedendo troppa tolleranza verso i gruppi dei suprematisti bianchi coinvolti negli scontri di Charlottesville in Virginia, dove perse la vita una giovane ragazza investita intenzionalmente dall’auto di un neonazista.

Con il suo annuncio a tutta pagina il re del porno assicura che per due settimane, dalle 6 del mattino alle 6 del pomeriggio, sarà attivato un ufficio per la raccolta delle chiamate di chi pensa di fornire notizie o strategie utili. Alla ricerca delle condizioni per avviare la pratica di impeachment del presidente Trump si sta dedicando con grande passione anche Al Green un deputato democratico di colore eletto a Houston. Green mercoledì scorso ha presentato formalmente nell’aula della Camera una proposta di legge contro l’operato di Trump ma sono stati gli stessi democratici a consigliarlo di non farla mettere ai voti perché non sarebbe mai passata e comunque non prima che il procuratore generale Mueller, che conduce l’inchiesta sul Russiagate, abbia concluso il suo lavoro.