Trump fa pace con la Cia, non coi media. E irride alla marcia delle donne

Il neopresidente twitta: "Perché non sono andate a votare?". E sulla presenza delle star: "Nuocciono alla causa". Gentiloni: "Collaboreremo ma abbiamo i nostri valori

Donald Trump, il neopresidente attacca ancora i media (Ansa)

Donald Trump, il neopresidente attacca ancora i media (Ansa)

Washington, 22 gennaio 2017 - All'onda rosa di protesta contro di lui, il presidente Donald Trump risponde con un tweet irridente: "Ho visto la protesta, ma credevo che avessimo appena avuto delle elezioni. Perché non sono andati a votare?". Riguardo poi alla partecipazione di star del calibro di Madonna, Scarlett Johanson, Charlize Theron, rincara la dose con una frecciata: "Le celebrità nuocciono grandemente alla causa".

Dopo appena due ore il neopresidente modera i toni, cinguettando che "le manifestazioni pacifiche sono una caratteristica della nostra democrazia. Anche se non sono sempre d'accordo, riconosco i diritti delle persone di esprimere il loro punto di vista"

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AL LAVORO NELLA STANZA OVALE - E mentre Grillo difende il tycoon sostenendo che "i media hanno distorto il suo punto di vista", il nuovo 'comandante in capo' è già al lavoro. È durato solo cinque minuti il primo briefing ufficiale alla Casa Bianca dopo l'insediamento di Donald Trump. Il portavoce Spicer ha accusato la stampa di aver diffuso numeri sbagliati sul pubblico che ha assistito all'Inaugurazione e non ha accettato domande (cosa che non poteva non far emergere polemiche). Presto Trump avrà i primi incontri internazionali: venerdì sarà a Washington la premier inglese Theresa May. Il presidente firmerà nei prossimi giorni decreti su scambi commerciali, immigrazione e lavoro. Il primo atto di Trump nello Studio Ovale è stato firmare un decreto sull'Obamacare, aprendo di fatto la strada alla sua abolizione

Usa, il giuramento dello staff di Trump alla Casa Bianca (Afp)GIURA LO STAFF - Il senior staff del presidente Donald Trump giura, entrando ufficialmente in carica. A giurare è Jared Kushner, il marito di Ivanka, la figlia di Trump, ma anche: il capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus; Kellyanne Conway, consigliere del presidente; Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca; e Steve Bannon, lo stratega di Trump. 

GENTILONI - Il premier italiano dice di aver visto il discorso di Trump "distrattamente: eravano alle prese con altri problemi" (l'emergenza terremoto e maltempo, ndr). Paolo Gentiloni aggiunge: "Non mi aspettavo un discorso diverso...". Poi ricorda i cimiteri che sono a Nettuno e Anzio "in cui si vedono le migliaia di tombe di ragazzi americani o inglesi che hanno perso la vita per liberare l'Italia, non lo dimenticheremo mai". Insomma, "non sarà Trump a modificare queste cose, abbiamo lavorato - ha sottolineato il capo del Governo - con Kennedy e Nixon, Bush e Obama, lavoreremo con Trump. Ma abbiamo valori nei quali ci riconosciamo, per noi il protezionismo non è una soluzione. Gli immigrati devono certamente rispettare regole ma devono essere anche accolti non solo essere respinti. La società aperta è un valore, a Davos il presidente cinese parlava di libero comemrcio e sappiamo che la Cina non è un modello, ma noi abbiamo questi valori e li dobbiamo difendere".

GERUSALEMME - La Casa Bianca è nelle "fasi iniziali" della discussione sullo spostamento dell'ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Lo riporta la stampa americana. Secondo alcuni media israeliani un annuncio sullo spostamento dell'ambasciata potrebbe arrivare già domani, lunedì. Trump dovrebbe avere nelle prossime ore il primo colloquio ufficiale con il premier di Israele, Benyamin Netanyahu

PACE CON LA CIA, GUERRA AI MEDIA - Più in generale, il nuovo presidente ha voluto riappacificarsi con i servizi di intelligence (ieri ha visitato la Cia) e, allo stesso tempo, ha riaperto il fronte di guerra con i media accusandoli di aver sottodimensionato la partecipazione al suo insediamento.  La relazione tra Trump e i servizi segreti americani ha vissuto momenti di tensione, soprattutto dopo le reticenze del magnate ad accettare la conclusione di Cia e Fbi secondo cui la Russia avrebbe orchestrato una serie di attacchi hacker per aiutarlo a vincere le elezioni. Mosca ha negato ogni accusa e Trump si è detto più volte scettico per poi ricapitolare, l'11 gennaio scorso, riconoscendo finalmente un coinvolgimento russo. Ieri Trump ha chiarito:  "Sono con la Cia al mille per cento", "Vi voglio bene, vi rispetto". 

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Quanto alla stampa, Trump ha spiegato che la sua 'guerra', nata durante la campagna elettorale, durerà e ha accusato i media di mentire sulle cifre dei partecipanti alla sua cerimonia di insediamento. I giornalisti sono "tra gli esseri umani più disonesti della terra", ha commentato spiegando che la folla presente all'investitura di venerdì "sembrava comprendere tra un milione e 1,5 milioni di persone" mentre i media hanno mostrato video e foto in cui sembrava non ci fosse nessuno.  In assenza di dati ufficiali, le immagini aeree - twittate e ritwittate sul web - hanno mostrato come i numeri sulla partecipazione alla cerimonia per Trump fossero molto inferiori rispetto agli 1,8 milioni raggiunti durante l'investitura di Barack Obama nel 2009. 

Poco dopo le dichiarazioni di Trump, il nuovo portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha denunciato i tentativi "vergognosi e sbagliati" di alcuni media per "minimizzare l'enorme appoggio" durante la cerimonia di investitura. "Il National Mall era pieno", ha aggiunto Spicer, offrendo numeri vaghi: le tre grandi sezioni del Mall contengono in tutto circa 720mila persone ed "erano tutte piene quando il presidente ha giurato". "Il popolo americano merita di meglio", ha spiegato Spicer in tono di sfida parlando dal podio nella sala stampa della Casa Bianca.

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