Giovedì 18 Aprile 2024

La ragione dei pazzi

NON È STATA ‘SESSO’, né ‘Pasqua’, né ‘Renzi’. Sembra che negli ultimi giorni la parola più cercata dagli italiani su Google sia stata la parola ‘guerra’. Con alcune, drammatiche, variazioni sul tema tipo ‘Terza guerra mondiale’. Un eccesso di allarmismo, forse. Che però si fonda su elementi in apparenza razionali. Quando un presidente americano come Donald Trump, considerato da molti clinicamente ‘matto’, che si avvale dei consigli di un generale posto a capo della Difesa soprannominato ‘Cane Pazzo’ (James Mattis), si scontra con un dittatore trentaquattrenne da tutti chiamato Kim il Pazzo, non è così assurdo pensare che la situazione possa sfuggire di mano. Il ragionamento, però, sconta un vizio d’origine. Parte dall’assunto che i leader politici razionali siano pacifici e che solo i ‘pazzi’ possano dar corso a una guerra. La Storia ci insegna che le cose non stanno così. La guerra più sanguinosa in cui si infilarono gli Stati Uniti dopo il ‘45 fu quella del Vietnam,e a deciderla fu un presidente considerato pacifico, J.F. Kennedy, la cui unica ossessione conosciuta era quella per le donne.  

MENTRE un tipo stravagante come il leader libico Gheddafi guerre vere e proprie evitò sempre di combatterle pur essendo stato anch’egli ribattezzato ‘Cane Pazzo’. Gli dichiarammo guerra noi, e non fu una trovata razionale.  Non occorre essere pazzi per fare la guerra. «La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi», scriveva quasi due secoli fa il prussiano von Clausewitz. Lezione che Trump sembra aver appreso. Da quando ha sganciato 59 tomahawk sulla Siria, una superbomba sull’Afghanistan e mosso una portaerei verso la Corea si è guadagnato la stima di molti commentatori un tempo ostili e il rispetto di Putin così come del cinese Xi Jinping. Presto sapremo se gli sarà bastato.