Washington, 20 ottobre 2017 - Molto presto la Corea del Nord potrebbe sviluppare missili in grado di colpire gli Stati Uniti. Secondo il capo della Cia, Mike Pompeo, mancherebbero infatti solo "pochi mesi", e Trump vuole impedirlo in tutti i modi, usando la pressione diplomatica e le sanzioni per arrivare ad un tavolo negoziale, ma senza escludere l'opzione militare, se necessario.
Poi Pompeo ha scherzato, chissà fino a che punto, rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva cosa sarebbe successo in Corea del Nord se Kim Jong-un morisse improvvisamente. "Non chiedetemi un commento, vista la storia della Cia non intendo parlarne. Qualcuno potrebbe pensare ad una coincidenza se ci fosse un incidente. Non è produttivo", suscitando forti risate in sala.
A Pyongyang invece ridono meno, ricordando la storia della Cia, che in passato, da Cuba al Cile, ha provato ad eliminare avversari politici di alto livello e a destabilizzare o rovesciare regimi nemici. Già a maggio Pyongyang aveva già accusato Cia e colleghi sudcoreani di aver tramato per far assassinare Kim da un traditore con una sostanza chimica, ma l'accusa non fu mai provata.
La Corea del Nord continua a ribadire che non vuole sedere ad un tavolo negoziale e che in ogni caso vuole prima raggiungere lo 'step finale' della sue capacità missilistiche e nucleari. Oggi Donald Trump ha avvisato il ministero degli esteri di Pyongyang: sta giocando a 'football nucleare'.