Colombia, firmata la storica pace con le Farc

L'intesa dovrà poi essere ratificata nel referendum popolare del 2 ottobre. Presenti alla firma tra il presidente Juan Manuel Santos e il leader delle Forze armate rivoluzionarie ci saranno Ban Ki-moon, Raul Castro e John Kerry

Il presidente Juan Manuel Santos e il leader delle Farc (Afp)

Il presidente Juan Manuel Santos e il leader delle Farc (Afp)

Cartagena (Colombia), 27 settembre 2016   - Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, e Rodrigo Lodrono, detto Timochenko, comandante delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno firmato oggi un accordo di pace che pone fine a 52 anni di guerra nel paese sudamericano.

Finalmente la Colombia mette fine alla guerra civile costata la vita a 250mila persone. A sancire la pace sono stati il presidente della Colombia e il leader delle Farc, chiamati a firmare in una grande cerimonia a Cartagena l'accordo raggiunto lo scorso 28 agosto a Cuba, dopo quattro anni di negoziati. 

Si tratta della loro prima stretta di mano sul suolo colombiano, di fronte a leader provenienti da tutto il mondo. Per sottoscrivere l'accordo è stata scelta una penna fatta con un proiettile, simbolo delle violenze che hanno insanguinato il Paese per oltre mezzo secolo. L'intesa dovrà poi essere ratificata nel referendum popolare del 2 ottobre, ma secondo i sondaggi sarà approvata senza difficoltà. L'accordo mette fine al più duraturo conflitto dell'America latina e trasformerà le Farc in un partito politico. 

Ad assistere alla storica svolta nella città coloniale c'erano circa 2.500 dignitari stranieri e locali, tra cui il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, il presidente cubano Raul Castro, il segretario di Stato americano John Kerry, oltre a numerose vittime del conflitto. Agli ospiti è stato chiesto di rispettare un 'dress code', un codice d'abbigliamento, che li vuole tutti vestiti di bianco. Kerry, durante una visita a un centro per le vittime del conflitto, per ex combattenti e giovani, ha elogiato il patto: "Chiunque può imbracciare un'arma, far esplodere cose, ferire altra gente, ma questo non porta da nessuna parte. La pace è un duro lavoro". Il dipartimento di Stato americano ha promesso 390 milioni di dollari alla Colombia il prossimo anno, a sostegno del processo di pace. Kerry ha anche sottolineato che Washington, una volta che l'accordo sarà applicato, potrà rimuovere le Farc dalla lista nera dei gruppi terroristici.   

Tuttavia, oltre a sollievo e speranza, l'accordo ha causato anche divisione nel Paese. Alcuni esponenti politici, tra i quali il potente ex presidente Alvaro Uribe, criticano il fatto che esso permetta ai ribelli di entrare al Congresso senza scontare alcuna pena carceraria. Mentre enormi cartelloni a Cartagena invitano i colombiani a votare 'sì' al referendum del 2 ottobre, Uribe oggi ha quindi guidato centinaia di persone con ombrelli dei colori della bandiera nazionale, per invitare la popolazione a votare 'no'.   

Le Farc, che si fecero conoscere come rivolta contadina e al loro picco furono una forza con 20mila combattenti, consegneranno le armi alle Nazioni unite entro 180 giorni. I 7mila ribelli che ora costituiscono le Forze saranno integrati nella società, fatto che causa preoccupazioni negli abitanti. L'economia della Colombia negli anni recenti ha registrato risultati buoni, in paragone ai vicini, e la pace dovrebbe ridurre i costi per la sicurezza e aprire nuove possibilità alle compagnie minerarie e petrolifere. Tuttavia, un timore è che le gang criminali tentino di riempire il vuoto che si creerà e di ostacolare lo sviluppo. 

UE: FARC FUORI DA LISTA NERA  - "La Colombia manda un messaggio di pace. L'Unione Europea dà il suo appoggio e sospende le Farc dalle lista delle organizzazioni terroristiche". Così l'Alto Rappresentante Federica Mogherini sul Twitter, dopo l'accordo di pace tra il governo di Bogotà e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia firmato oggi.