Venerdì 19 Aprile 2024

Trova un tesoro all’aeroporto di Parigi. Clochard sparisce con 300mila euro

L’uomo è entrato per caso nel bunker di una società portavalori. Le banconote in due sacchi. La scena ripresa dai video: il giallo delle porte aperte

Aeroporto Roissy - Charles De Gaulle

Aeroporto Roissy - Charles De Gaulle

Parigi, 14 dicembre 2017 - Ieri faceva la fame, oggi è il clochard più ricco di Francia. Storia incredibile quella accaduta al terminal 2F dell’aeroporto parigino di Roissy, una sorta di favola di Natale che ha premiato il più miserabile fra tutti, un SDF, un sans domicile fixe. Stava frugando nei cestini dei rifiuti alla ricerca di qualcosa da mangiare, e si è trovato per miracolo all’interno di un bunker pieno di banconote, 300 mila euro in due sacchi a sua disposizione. Il fatto è stato ricostruito grazie al video della telecamera di sorveglianza piazzata davanti ai locali della società portavalori Loomis, che raccoglie i fondi provenienti dalle boutiques dell’aeroporto e alimenta i distributori automatici di banconote. Si vede un uomo di tipo europeo sulla cinquantina, malvestito, con una vecchia valigia in mano, che si ferma dopo aver rovistato in alcuni cestini della spazzatura. È un clochard, uno dei tanti (un centinaio) che vivono all’interno del Charles de Gaulle. 

I poliziotti li conoscono un po’ tutti, sanno che non sono pericolosi. La banda magnetica segna le 17 e 20 quando l’uomo arriva davanti alla ‘poubelle’ piazzata all’esterno della Loomis.  Guarda anche lì e non trova niente, poi si appoggia con la schiena alla porta. Probabilmente è un po’ stanco, certo non si illude di poterla aprire con una spallata: ma ecco che alla prima pressione esercitata senza neanche volere, la porta si apre. Le immagini mostrano chiaramente che il clochard è il primo ad essere sorpreso. Si guarda attorno, esita, poi entra con circospezione, appoggia la valigia a terra e procede verso la stanza posteriore. Ne esce due minuti dopo con due sacchi pieni di banconote. Guarda ancora a destra e sinistra, accelera il passo mentre in tutto il tutto il terminal suonano le sirene dell’allarme e si dirige in fretta verso una zona in cui non ci sono telecamere. Un istante dopo è scomparso nelle nebbie: non si sa chi è, né dove si è nascosto.   Sono passati in tutto 10 minuti; i responsabile della Loomis e gli agenti della polizia di frontiera (PAF) accorsi trafelati si rendono conto subito che la porta blindata era rimasta inspiegabilmente aperta e che i soldi – 300 mila euro – sono scomparsi.  «Il caso e la faccia tosta hanno aiutato quel vagabondo. Ha beneficiato di un concorso di circostanze straordinario e si è offerto un enorme regalo di Natale», ha commentato un poliziotto. L’inchiesta è stata affidata alla polizia giudiziaria di Saint-Denis. I responsabili della Loomis affermano di non avere la minima idea della ragioni per cui la porta blindata non era chiusa come doveva. La società spera che il clochard torni sul luogo del delitto e venga smascherato. Ma è ben poco probabile, considerando il malloppo che ha in tasca, che abbia ancora voglia di frugare nei cestini della spazzatura.