Martedì 23 Aprile 2024

Cesare Battisti rilasciato. Niente carcere, ma misure alternative

L'ex terrorista dei Pac è condannato all'ergastolo in Italia per 4 omicidi. Resta a piede libero, ma con la condizionale per decisione di un tribunale regionale. Ora è atteso il pronunciamento dell'Alta corte, fondamentale per l'estradizione

Cesare Battisti  in Brasile (Ansa)

Cesare Battisti in Brasile (Ansa)

San Paolo, 24 ottobre 2017 - Niente carcere per Cesare Battisti, il Tribunale regionale federale della terza Regione, con sede a San Paolo, in Brasile, ha deciso all'unanimità di mantenere le misure cautelari alternative alla reclusione. Il 7 ottobre, un giudice dello stesso tribunale, aveva concesso la libertà all'ex terrorista, arrestato a Corumbà per traffico illegale di valuta e riciclaggio, a condizione che non lasciasse la zona di residenza senza autorizzazione previa della giustizia e che si presentasse ogni mese davanti ai magistrati. 

Ora si attende la decisione del Supremo Tribunale Federale brasiliano. L'Alta Corte è chiamata a decidere sulla concessione o meno dell'habeas corpus all'ex terrorista dei Pac, che avrà conseguenze decisive per l'estradizione o meno in Italia. Decisione che, attesa per oggi, è slittata di una settimane. 

Cesare Battisti fermato, tutte le tappe della vicenda

Battisti era stato arrestato il 4 ottobre nella città di Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia, col sospetto che volesse passarla illegalmente. Gli inquirenti sospettano che stesse tentando di scappare in Bolivia, dopo che l'Italia ha chiesto che venga revocato lo status di rifugiato per estradarlo in Italia per scontare la pena. Secondo gli agenti che lo hanno fermato Battisti ha cercato di attraversare il confine con la Bolivia con 5.000 dollari e 2.000 euro. L'ex terrorista latitante aveva sostenuto davanti al giudice che non era sua intenzione scappare, e il magistrato gli aveva poi concesso la libertà condizionale.

Uscito dal tribunale Battisti, spocchioso, aveva brindato alla liberazione davanti ai giornalisti: "Perché avrei dovuto fuggire? Io sono protetto, il decreto Lula non può essere revocato: sono passati cinque anni".  

Oggi la magistratura brasiliana ha deciso di mantenere in libertà provvisoria Cesare Battisti, sottoponendolo tuttavia all'obbligo del braccialetto elettronico "qualora vi fosse disponibilità del dispositivo". 

Solo ieri Battisti aveva detto alla stampa che se fosse stato estradato in Italia sarebbe stato ucciso. "Gli agenti penitenziari hanno detto che mi ammazzeranno. C'è un odio alimentato in tutti questi anni da una parte dei media e dalle forze politiche italiane. Quelli che vogliono ammazzarmi sono quelli che dovrebbero occuparsi di me in carcere".