Roma, 23 ottobre 2016 - Il conto alla rovescia ormai è scattato. Domani mattina, alle 8, inizierà lo smantellamento del campo di migranti a Calais, noto come la 'giungla'. le operazioni dureranno almeno una settimana, ma già oggi si sono vissuti momenti di tensione con scontri tra polizia e migranti. Gli agenti hanno usato i gas lacrimogeni dopo un fitto lancio di pietre da parte degli stranieri.
In base ai conteggi, in uno spazio di 10 ettari, sono stipate tra le 6.400 e le 8.100 persone (originari dall'Afghanistan, Sudan ed Eritrea) a cui si stanno rivolgendo i volontari per convincerli a lasciare senza opporre resistenza. L'obiettivo è trasferire tutti nei centri di accoglienza sparsi per tutta la Francia. Per l'operazione sono stati dispiegati circa 1.250 agenti delle forze di sicurezza. E gli attivisti 'No Border' hanno già annunciato l'intenzione di mobilitarsi per denunciare, se non impedire, le operazioni.
Il portavoce del ministero dell'Interno, Pierre-Henry Brandet, ha assicurato che non c'è alcuna intenzione di forzare nessuno, ma solo di convincere i migranti del fatto che ci sono varie opzioni che offre il paese. "Non useremo mezzi coercitivi. Stiamo cercando di far capire loro che la frontiera con il Regno Unito è totalmente chiusa. Ma loro sono convinti di passarla perché si fidano di gente poco raccomandabile che promette loro il transito in cambio di denaro", ha spiegato. In effetti i migranti assiepati a Calais sperano di attraversare lo stretto di Dover e raggiungere così il Regno Unito.