Giovedì 18 Aprile 2024

Burkini, Salvini: "L'Italia segua l'esempio della Francia"

Il premier francese: "E' incompatibile con i nostri valori". E si infiamma il dibattito politico anche in Italia. Il leader del Carroccio contro Alfano

Donna tunisina indossa un "burkini" (Afp)

Donna tunisina indossa un "burkini" (Afp)

Roma, 17 agosto 2016 - Sta diventando un vero e proprio caso. Il "burkini", ovvero il costume total body che indossano al mare le donne musulmane, infiamma il dibattito politico. La questione è nata in Francia. Dopo l'attentato di Nizza, il diveto di usare il burkini è estato esteso gradualmente dai sindaci a tutta la Costa Azzurra, dove sono fioccate le prime multe. A partire da Cannes

Oggi è arrivato l'affondo del premier francese Manuel Valls. E' "incompatibile con i valori della Francia", tuona il primo ministro socialista. Non è un costume da bagno ma "l'espressione di un'ideologia basata sull'asservimento della donna". Una presa si posizione, la prima, che esprime così sostegno per il bando emesso da alcuni comuni francesi.

Il primo esponente del governo francese ad esporsi in materia era stato ieri il ministro dei Diritti delle donne Laurence Rossignol, dicendosi d'accordo con la necessità di "combattere il burkini".

SALVINI: SEGUIRE ESEMPIO FRANCESE - E da Oltralpe il dibattito si è spostato in Italia con Matteo Salvini che cavalca subito l'onda sollevata da Valls.  "Un plauso ai sindaci che in Francia e in Corsica stanno vietando il velo integrale in spiaggia, anzi chiedo ai sindaci che amministrano città italiane di mare di copiare l'esempio francese perché il burkini è un simbolo di arroganza, di sopraffazione e violenza nei confronti della donna".

Il videomessaggio del leader leghista arriva via Facebook ed è rivolto contro il ministro dell'Interno Angelino Alfano che si era detto contrario al divieto di burkini sulle coste italiane. "A me mette profonda tristezza vedere queste donne che corrono alle Olimpiadi tutte coperte o che fanno il bagno come se fossero avvolte da un tappeto", dice Salvini. 

C'è spazio anche per un attacco diretto alla presidente della Camera: "I diritti di queste donne alla Boldrini evidentemente non interessano perché chiacchiera su tutto ma quando vede una donna coperta da capo a piedi sta zitta", prosegue il segretario del Carroccio. Che sentenzia: No al velo integrale e no ai simboli di arroganza". 

LE POSIZIONI IN FRANCIA - Il centrodestra francese approva la presa di posizione del premier socialista . "L'argomento dell'ordine pubblico è un buon argomento" per imporre il divieto al costume integrale, ha affermato alla radio Rtl il deputato di centrodestra Henri Guaino, ex stretto consigliere di Nicolas Sarkozy, secondo cui "nella situazione attuale è il momento di mettere fine a certi comportamenti". Si "rallegra" delle parole di Valls anche Thierry Solère, parlamentare dei Republicains eletto nella banlieue di Parigi: "In Arabia Saudita, una donna non fa il bagno in topless o in tanga. In Francia, non si fa il bagno in burqa". Critica invece l'ala sinistra del partito socialista. Per l'ex ministro  Benoit Hamon le parole di Valls sono  "assolutamente incredibili" e simbolo di "questo fallimento della classe politica francese".  

PARLAMENTARI ITALIANE DIVISE - Divise le parlamentari italiane - "Si tratta di una vecchia discussione, che per l'Italia tra l'altro non vale, c'è gia una legge, la legge Reale", ricorda Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra italiana al Senato, che all'articolo 5 vieta "l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona". Il tema, secondo De Petris, "non è il divieto o meno ma la necessità di investire in politiche vere di integrazione ed emancipazione della donna. La pensa come Salvini invece la deputata leghista Barbara Saltamartini: "Stiamo passivamente accettando le provocazioni del mondo islamico". 

"Ritengo che se una donna vuole liberamente indossare il burkini deve poterlo fare, deve poter scegliere liberamente - sostiene la senatrice M5S Barbara Lezzi - Se le donne musulmane lo indossano per motivi religiosi e non perché  viene loro imposto come un obbligo credo che la legge non possa e non debba intervenire per impedirlo". 

Per la 'madrina' della legge sui diritti civili alle coppie omosessuali, Monica Cirinna', la "libera scelta e l'autodeterminazione delle donne" deve essere il faro che ci guida: "E' giusto che la donna possa liberarsi del burkini" o di altri simboli "se vi è un'imposizione o un obbligo e la donna non vuole subirlo. Ma se lo indossa per libera scelta". 

Favorevole al divieto dell'uso del burkini Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei Conservatori e Riformisti al Senato perché "se difenderemo le donne islamiche dalla sopraffazione e la violenza dei simboli come il burka, saranno le donne islamiche ad annientare il radicalismo che semina terrore".