Venerdì 19 Aprile 2024

Turista italiano ucciso in Brasile, identificato il killer. Otto ricercati

Roberto Bardella è stato ucciso giovedì nella favela di Morro dos Prazeres a Rio de Janeiro.

Una bandiera e una croce a Copacabana per Roberto Bardella (Ansa)

Una bandiera e una croce a Copacabana per Roberto Bardella (Ansa)

Rio de Janeiro, 10 dicembre 2016  - La polizia brasiliana ha identificato il presunto assassino del turista italiano Roberto Bardella ucciso giovedì nella favela di Morro dos Prazeres a Rio de Janeiro e anche altre otto persone sospettate di essere coinvolte nel caso, che sono adesso ricercate. Lo riferisce il delegato dell'unità omicidi della polizia di Rio, Fabio Cardoso, spiegando che le identificazioni sono state possibili grazie alla testimonianza del cugino di Bardella, Rino Polato, che si trovava con lui ed è invece riuscito a salvarsi. 

Grazie a Polato la polizia è riuscita non solo a identificare i nove coinvolti nell'omicidio, ma anche a risalire al "ruolo di ciascuno di loro", ha spiegato Cardoso, aggiungendo che verranno "divulgate le fotografie e i nomi dei criminali, per localizzarli ed arrestarli". Bardella, 52 anni, e il cugino Polato, 59 anni, erano finiti per errore nella favela con le loro moto di potente cilindrata dopo avere visitato il Cristo Redentor, guidati da un navigatore Gps. I due avevano intrapreso un viaggio per percorrere in motocicletta diversi Paesi sudamericani, e prima di arrivare a Rio erano già stati in Paraguay e Argentina e avevano visto le cascate di Iguazu, al confine con il Brasile.  

In conferenza stampa, Cardoso ha spiegato che "il Gps li ha fatti finire a Morro dos Prazeres e, quando si sono addentrati per alcuni metri nella favela, sono stati avvicinati da quattro uomini armati che, quando si sono accorti che c'era una telecamera sul casco, hanno sparato a Bardella alla testa e al torace" perché "hanno pensato che erano poliziotti". Il delegato della polizia racconta che, dopo l'assassinio di Bardella, Polato è stato trattenuto perché i malviventi volevano risalire alla sua identità, allora "hanno tenuto la vittima e il cugino in un'auto per due ore, in attesa che arrivasse il capo della favela".

Avendo capito che si trattava di turisti, hanno liberato Polato, grazie al quale appunto si è riusciti adesso a "identificare nove trafficanti che avevano a che vedere con il crimine, compreso il leader, che era uscito dal carcere 30 giorni fa", ha spiegato il responsabile della polizia. E ha detto ancora: "Il capo non era sulla scena del crimine, ma il suo ordine era di sparare su qualunque persona sospetta accedesse al Morro dos Prazeres, qualunque possibile nemico che mettesse a rischio le sue azioni delittuose".