Mercoledì 24 Aprile 2024

Austria, il governo in mano dell'ultradestra. Interni, Esteri e Difesa

Il giovane premier Kurz ha ceduto al Fpo di Heinz-Christian Strache tre ministeri fondamentali

Sebastian Kurz con Heinz-Christian Strache  (Afp)

Sebastian Kurz con Heinz-Christian Strache (Afp)

Vienna, 16 dicembre 2017 - L'Austria vira decisamente a destra e l'Europa storce il naso. "Non avete nulla da temere", Herbert Kickl sa che la Ue deve esssere rassicurata ora che a Vienna il nuovo governo è nelle mani dell'estrema destra del Partito della Libertà (Fpo).

Heinz-Christian Strache è andato oltre a Jorge Haider, a cui scriveva i discorsi, il leader della Carinzia morto nel 2008 e artefice della prima preoccupante ascesa dei filonazisti nell'Austria del dopoguerra. Strache ha ottenuto i posti chiave nel nuovo governo austriaco, nato dall'alleanza con i Partito popolare di Sebastian Kurz, giovanissimo, rampante, ma forse poco abile nel ruolo di negoziatore. Solo il referendum sull'Unione Europea l'estrema destra non ha ottenuto, ma non è detto che un giorno non si possa tenere anche quello, magari dopo che Vienna avrà finito di avere la presidenza dell'Unione europea nella seconda metà del prossimo anno. 

Tre ministeri chiave in mano al Fpo: Interno, con Kickl; Esteri, che sarà guidato da Karin Kneissl; Difesa, affidato a Mario Kunasek. 

Il programma del governo è noto: "Riduzione delle tasse, dare un impulso all'economia, garantire maggiore sicurezza, anche attraverso con il contrasto all'immigrazione illegale".

Unico ostacolo ormai c'è Alexander Van der Bellen, il capo dello Stato, che ha allontanato la prospettiva del referendum sulla permanenza di Vienna nell'Ue, e ha preteso che sia mantenuto il profilo europeista dell'esecutivo e l'impegno per la Convenzione europea dei diritti umani.