Martedì 23 Aprile 2024

Austria, ballottaggio all'ultimo voto. L'ultradestra sogna la presidenza

Hofer avanti nei sondaggi. I Verdi sperano in un'altra rimonta

 Alexander Van der Bellen e Norbert Hofer (Afp)

Alexander Van der Bellen e Norbert Hofer (Afp)

Berlino, 4 dicembre 2016 - LA TERZA VOLTA dovrebbe essere quella al di sopra di ogni sospetto, di brogli ed errori, e gli austriaci potrebbero ritrovarsi oggi con il primo presidente della Repubblica in Europa eletto con i voti dei neonazisti. Alla vigilia, in base ai sondaggi si trova in vantaggio Norbert Hofer, il candidato del Fpö, sul verde Alexander Van der Bellen, per 51 a 49. Il più giovane ed estremista, contro l’anziano e democratico. Sarà una sfida all’ultimo voto (gli elettori sono quattro milioni e mezzo), e si teme che per la conta serviranno almeno tre giorni. A Vienna si promette che gli exit poll saranno comunicati già poco dopo la chiusura delle urne, alle 17, ma a meno di un improbabile netto scarto tra i duellanti, servirà una buona dose di pazienza. E non è escluso che il perdente presenti un ennesimo ricorso chiedendo di controllare scheda per scheda. Il 22 aprile, al primo turno con sei candidati, Hofer prevalse con il 35 %, e van der Bellen si piazzò secondo con il 21. La finale tra i due, il 22 maggio, sembrava decisa in partenza, ma van der Bellen compì una rimonta imprevista prevalendo sul filo di lana: 50,3 contro 49,7. Hofer denunciò diverse irregolarità: i 700mila voti per lettera erano stati conteggiati in anticipo, e il risultato venne rivelato mentre l’elezione era ancora in corso. La Corte Costituzionale gli diede ragione, anche se non erano stati commessi brogli, e van der Bellen non poté entrare in carica come previsto l’8 luglio.

IL NUOVO appuntamento per il due ottobre fu annullato in extremis: migliaia di buste elettorali erano difettose, a causa della colla che non garantiva una chiusura perfetta. Una storia grottesca protratta per otto mesi. Hofer, 45 anni, disabile a causa di un incidente in deltaplano, spera in un effetto Trump che dovrebbe favorire tutti i populisti d’Europa, dalla Francia all’Italia. «Ma io non ho i capelli di Donald», scherza l’erede di Jörg Haider. Secondo alcuni analisti, il risultato americano potrebbe invece avere un effetto negativo, spaventando l’elettorato moderato. Hofer ha cavalcato anche la paura per l’invasione islamica, secondo lui provocata «dall’irresponsabile Merkel». Ma un anno dopo, la situazione sembra che si stia normalizzando. L’esodo via terra attraverso i Balcani è bloccato, e i fuggiaschi giungono quasi tutti in Italia. Van der Bellen, 72 anni, economista in pensione, benché meno impetuoso dell’avversario, potrebbe convincere gli austriaci a fidarsi di lui: l’Austria non deve avere paura. Nell’ultima sfida in tv, lo scorso giovedì, entrambi i duellanti sono apparsi stanchi, si sono insultati a vicenda, ma i toni erano meno accesi che in primavera. Nelle ultime ore per il centro di Vienna si sono avute manifestazioni di estremisti, contro gli stranieri, con slogan copiati dal III Reich. Invece di aiutare Hofer, potrebbero fargli perdere i pochi voti decisivi.