Giovedì 18 Aprile 2024

Attentato Barcellona, "esplosivo pronto per Sagrada Familia". Scoperto secondo covo

All'interno oltre 500 litri di acetone e federe per impacchettare gli ordigni esplosivi. Torna in Italia Marta Scomazzon, la fidanzata di Luca Russo, rimasto ucciso nella strage

Agenti armati davanti alla Sagrada Familia (Ansa)

Agenti armati davanti alla Sagrada Familia (Ansa)

Barcellona, 22 agosto 2017 - La cellula terroristica che ha colpito a Barcellona e a Cambrils utilizzava un secondo covo come base operativa. Oltre alla casa ad Alcanar - in cui erano sono stati trovati oltre un centinaio di bombole di butano, acetone, acqua ossigenata, bicarbonato, chiodi e pulsanti per avviare esplosioni - anche una masseria a Riudecanyes, 15 chilometri a ovest di Cambrils. Lo ha reso noto il giudice titolare dell'inchiesta, Fernando Andreu. In questo secondo covo, tra i resti di un falò, la polizia ha trovato la patente dell'autore della strage sulla Rambla, Younes Abouyaaqoub. Nell'immobile sono state trovate prove dell'acquisto di "un ingente quantità di acetone, al momento si è a conoscenza di 500 litri", oltre a "15 federe da cuscino e lacci che, molto probabilmente, dovevano servire a impacchettare gli ordigni esplosivi, pronti per essere utilizzati". Il perossido di acetone, meglio noto come TATP, è stato usato spesso dal gruppo Stato islamico per compiere attentati, tra cui quelli di Parigi e Bruxelles.

ATTACCHI ALLE CHIESE - Sarebbe stato proprio il TATP l'esplosivo artigianale che i terroristi di Ripoll avrebbero voluto usare per attaccare la Sagrada Familia. Durante gli interrogatori Mohamed Houli - arrestato dopo l'esplosione della base operativa di Alcanar, e che ora collabora con gli inquirenti - ha infatti dichiarato: "Stavamo aspettando che l'esplosivo asciugasse, nel covo di Alcanar, per attaccare la Sagrada Familia". L'intenzione, da quello che ha dichiarato Houli, era di trasportarlo su furgoni da far esplodere in varie chiese, tra cui la quella simbolo di Barcellona. "I servizi di intelligence temono che l'Isis stia pianificando di attaccare chiese in Europa. Nell'ultimo numero di Rumiyah - il magazine del gruppo - compare una foto della cattedrale di Dresda". Lo scrive il Daily Mail, dopo la conferma che il piano originale della cellula spagnola era quella di colpire la Sagrada Familia. La cattedrale di Colonia, afferma il Daily Mail, è stata isolata con blocchi di cemento. Il capo della polizia di Dresda conferma di aver ricevuto dagli 007 il dossier sulla minaccia Isis.

SCARCERATO - Ieri erano stati interrogati dai magistrati dell'Audiencia Nacional a Madrid i quattro presunti componenti della cellula terroristica - gli unici sui dodici rimasti in vita - che ha messo a punto l'attentato. Di questi, uno è stato rilasciato: Mohamed Aallaa, 27 anni, è stato scarcerato per mancanza di indizi solidi. Dopo l'interrogatorio si è appreso anche che nel covo di Alcanar dei killer, esploso il giorno prima dell'attacco, è stato trovato un documento dello stato Islamico.

ITALIA, AGENTI SEMPRE ARMATI - Intanto è stato espresso un richiamo al personale delle forze di polizia perché "porti con sé l'arma di ordinanza anche fuori dal servizio". Il Casa, Comitato di analisi stratetica antiterrorismo, era stato convocato il giorno dopo l'attentato e questo è quanto emerge dal documento diffuso dal Dipartimento amministrazione penitenziaria: "Un intervento tempestivo potrebbe contribuire alla limitazione del danno" si legge nel testo.

LE ESEQUIE - Si svolgeranno domani i funerali di Bruno Gulotta, nella basilica di Legnano. "Non sarà un funerale di Stato - ha fatto sapere il sindaco Gianbattista Fratus - anche se si prevede la presenza di autorità". Nei giorni scorsi i colleghi di Bruno e la sorella hanno aperto un conto su Paypal per aiutare la famiglia della vittima. La ragazza ha postato sulla propria pagina Facebook una foto del fratello allegando l’Iban del conto e invitando gli utenti a contribuire per aiutare economicamente la moglie rimasta vedova e i due figli piccoli di Gulotta. "Siamo persone, noi italiani, che si commuovono facilmente e altrettanto facilmente passano oltre – le parole della ragazza che hanno accompagnato l’appello diffuso sui social network –. Non abituiamoci al dolore di chi ha subito un’ingiustizia. Reagiamo concretamente". I funerali di Luca Russo si terranno venerdì alle 16 in forma privata nella Chiesa di San Francesco. La salma di Carmen Lopardo, l'anziana con doppia cittadinanza, dovrebbe essere invece trasferita in Argentina, dove la donna viveva da molto tempo. Domani sera, inoltre, Russo sarà ricordato dai concittadini con una fiaccolata per le vie del centro che inizierà alle 20.30.

E' invece tornata oggi in Italia Marta Scomazzon, fidanzata di Luca, che nell'attacco era rimasta ferita ma non in modo grave. La documentazione medica necessaria al suo rientro in Italia è stata velocemente completata dalle autorità spagnole. Prezioso - riferiscono alcune fonti - è stato il supporto del Consolato Generale e della Unità di Crisi della Farnesina, che hanno lavorato in stretto raccordo. Su istruzioni del ministro degli Esteri Angelino Alfano, inoltre, l'Unità di Crisi aveva inviato suo personale a Barcellona, subito dopo l'attentato. Lo stesso personale è presente sul volo medico dell'Aeronautica militare che sta riportando la ragazza a casa. 

Luca Russo
Luca Russo