New York, 13 gennaio 2017 - Julian Assange è pronto a consegnarsi agli Stati Uniti in cambio della grazia a Bradley 'Chelsea' Manning. L'annuncio è apparso su WikiLeaks, il suo account Twitter.
Dopo l'appello di Edward Snowden a Barack Obama per ottenere la clemenza nei confronti del soldato, ex analista dell'esercito che sta scontando dal 2010 una pena di 35 anni per aver aver fornito a WikiLeaks informazioni segrete, anche Assange si è rivolto al presidente uscente.
If Obama grants Manning clemency Assange will agree to US extradition despite clear unconstitutionality of DoJ case https://t.co/MZU30SlfGK
— WikiLeaks (@wikileaks) 12 gennaio 2017
Ma Assange è pronto a far di più: accettare l'estradizione che Washington insegue da quando pubblicò quelle decine di migliaia di documenti riservati, tra cui quelli che dimostravano le "morti collaterali" di civili in un attacco statunitense a Baghdad, in Iraq.
Infatti su Assange pende una condanna per violenza sessuale in Svezia, Paese che una volta catturato sarebbe pronto a consegnarlo agli Stati Uniti. Per questo motivo Assange si nasconde nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal giugno 2012.
Nel post dove annuncia di essere pronto allo scambio sottolinea comunque che il caso aperto dal dipartimento di Giustizia statunitense contro di lui è "chiaramente incostituzionale".
Bradley Manning, invece da quando è stato scoperto e incarcerato, ha iniziato una difficile transizione verso il sesso femminile per diventare Chelsea. Manning fu arrestato quasi sette anni fa, dopo aver rivelato di aver fornito i documenti riservati ad Assange, e condannato nell'estate 2013 alla più dura pena inflitta per divulgazione di informazioni governative segrete.
WASHINGTON NON DICE NO - La Casa Bianca non esclude l'ipotesi di concedere la grazia all'ex soldato Chelsea Manning. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, facendo riferimento a quando proposto da Julian Assange. Questa settimana la Nbc ha riferito che il caso Manning è seriamente preso in considerazione per un'ultima grazia presidenziale da parte di Barack Obama.