Caracas, 5 gennaio 2013 - In Venezuela è scomparso da venerdì mattina un aereo da turismo con a bordo quattro italiani, tra cui Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio Missoni , la compagna Maurizia Castiglioni e una coppia di amici residenti nel bresciano, Elda Scalvenzi e Guido Foresti. Lo hanno reso noto le autorità locali che nella notte hanno sospeso le ricerche. Del velivolo, un piccolo bimotore britannico Norman BN2, si sono perse le tracce mentre sorvolava le acque dell’arcipelago Los Roques, una rotta sempre più maledetta.

Oltre ai mezzi già attivati ieri, hanno precisato fonti della Farnesina, è operativa una nave che permette di fare ricerche oceanografiche. Le ricerche sono concentrate in tre aree diverse, su una superficie pari a 300 miglia quadrate. ‘’La prima area è all’interno dell’arcipelago, ed ha una caratteristica importante in questo tipo di ricerche, visto che sono acque molto trasparenti e poco profonde’’, ha riferito all’Ansa uno dei funzionari a Caracas che seguono le ricerche. ‘’Le altre due sono acque oceaniche, quindi più profonde. La prima si trova all’est delle isole e la seconda tra la barriera sud dell’arcipelago e l’aeroporto Maiquetia di Caracas’’.
 

Oltre all'"immediato rientro" a Caracas dell'ambasciatore Paolo Serpi, il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che continua a seguire personalmente la vicenda, ha chiesto al governo venezuelano "massimo impegno" nelle operazioni tese a ritrovare i quattro connazionali. Il governo di Caracas, tramite il viceministro degli Esteri di Caracas, Temir Porras, ha assicurato "la piena disponibilità" e ha attivato un canale diretto tra i nostri funzionari e il capo della protezione civile locale che coordina le operazioni per ritrovare l'aereo da turismo scomparso, hanno sottolineato fonti della Farnesina.

I PRECEDENTI - Per una straordinaria coincidenza esattamente cinque anni fa, il 4 gennaio 2008, nella zona era scomparso un altro aereo da turismo della compagnia Transaven con a bordo otto italiani. Il relitto non fu mai recuperato e l’unico corpo trovato fu quello del copilota.

Ma quella di Los Roques si conferma come una rotta maledetta: un altro caso simile si verificò nel 1997: il 2 marzo di quell'anno un Cessna 402 con a bordo due coniugi veneti, Mario Parolo e Teresa de Bellis, partito da Caracas e diretto a Los Roques non è mai arrivato a destinazione. Dei due italiani, che viaggiavano insieme ad altri tre passeggeri, non si seppe più nulla. In un'interrogazione parlamentare dell'epoca, la Lega Nord affermò che i resti dell'aereo non furono localizzati e che durante le ricerche fu trovato il cadavere di un australiano, morto, in base all'autopsia, non per annegamento ma di morte violenta. Il deputato Enrico Cavaliere ipotizzò dunque, oltre all'ipotesi dell'incidente, anche quella di "un atto di pirateria aerea compiuto da organizzazioni di narcotrafficanti venezuelani''.

E spuntano altri due angoscianti precedenti simili nel 2004 e 2006. Nel primo caso scomparve un Beechcraft Bonanza, guidato da Antonio Buzzi: a bordo anche le due figlie, Barbara e Betty, e il genero Franco Rosetta. Nel 2006 scomparve invece un Cessna: a bordo Franco Rotunno Diaz, Vincenzo Efrain Rotunno Oteiza e Gabriel Venturi Ariza. I resti del velivolo vennero ritrovati mesi dopo, nessun superstite.

IL DRAMMA SI RIPETE - Tornando a ieri l’aereo, con a bordo i due piloti e quattro italiani originari delle province di Brescia e Varese, era decollato dallo scalo di Los Roques e doveva atterrare all’aeroporto internazionale Simon Bolivar di Maiquetia, a 20 chilometri da Caracas. I quattro italiani facevano parte di un gruppo che con altri due amici, giunti a Caracas con un altro volo, aveva trascorso il Natale e il Capodanno nell’arcipelago.

“L’ultimo contatto si è registrato a 10 miglia nautiche da Los Roques”, ha riferito il ministro dell’Interno venezuelano, Nestor Reverol. Dall’elenco fornito dalle autorità venezuelane risulta che, oltre al figlio di Missoni e la sua compagna, sull’aereo da turismo viaggiavano Elda Scalvenzi e Guido Foresti mentre il pilota e il copilota, entrambi venezuelani, avevano rispettivamente 72 e 45 anni.

VITTORIO MISSONI - Vittorio Missoni, 58 anni, è il primo figlio dello stilista Ottavio e di Rosita Missoni. Vittorio era stato direttore marketing del gruppo di moda e poi responsabile delle affiliate americane e francesi. Ottavio Missoni, nato nel 1921 in Dalmazia, ha altri due figli, Luca, nato nel 1956, e Angela, del 1958, che si occupano del design delle collezioni e della parte creativa. La famiglia Missoni scioglie il silenzio e affida il proprio pensiero a una nota stampa per esprimere apprezzamento per l’”operato della Farnesina e delle istituzioni coinvolte”. “La Missoni Spa - si legge nel comunicato dato ai giornalisti che aspettavano all’esterno dell’azienda - conferma che Vittorio e la sua compagna sono dispersi in Venezuela. Il piccolo aereo su cui viaggiavano risulta scomparso. Queste sono le uniche informazioni al momento disponibili. Siamo molto fiduciosi nell’operato della Farnesina e delle istituzioni coinvolte, a cui siamo grati per la tempestività del loro intervento nell’attivare le ricerche”. La famiglia chiede alla stampa "di voler rispettare" la loro "privacy''.

UNA COPPIA E' RIMASTA A TERRA PERCHE' NON C'ERA POSTO - Altri due italiani componenti del gruppo Missoni in vacanza a Los Roques non sono saliti a bordo dell’aereo disperso perché non c’era posto: lo si è appreso da fonti vicino alla famiglia Missoni. Si tratterebbe del fratello di Elda Scalvenzi, Giuseppe e della moglie, Rosa Apostoli.

LA TRAGEDIA DI CINQUE ANNI FA FORSE VICINA ALLA SOLUZIONE - Esattamente cinque anni fa, il 4 gennaio del 2008, un altro aereo scomparve al largo dell’arcipelago de Los Roques con 14 persone a bordo, tra cui otto italiani. A bordo si trovavano una famiglia della provincia di Treviso, Paolo Durante, la moglie Bruna e le due figlie Emma e Sofia, di otto e sei anni; una coppia romana, Stefano Fragione e Fabiola Napoli; e due amiche bolognesi, Annalisa Montanari e Rita Calanni Rindina.

Ed è proprio di questi giorni la notizia che forse quell’aereo non precipitò ma fu dirottato da un gruppo di narcotrafficanti colombiani. Il ‘giallo’, i cui contorni sono stati descritti dal settimanale ‘Oggi’, potrebbe essere risolto a breve: una nave dotata di apparecchiature sofisticate per i rilievi marini sarà il 30 gennaio sul luogo della scomparsa alla ricerca del relitto.

Ora la nuova tragedia riporta i parenti a quelle tragiche ore. Una ''coincidenza sconvolgente'' che fa loro ''rivivere la tragedia che hanno passato come se fosse il primo giorno''. Cosi' l'avvocato Riccardo Trupiano racconta all'Adnkronos lo stato d'animo delle famiglie di Stefano Fragione e Fabiola Napoli, la coppia romana di sposi in viaggio di nozze che si trovava a bordo dell'aereo scomparso nel 2008. E la zia di una delle bolognesi scomparse, Annalisa Montanari auspica che vi sia un nuovo impulso alle indagini.

POSSIBILE UNIFICARE LE RICERCHE - ‘’Il magistrato inquirente che segue l’incidente del 2008, Gregorio Morales, seguirà anche l’evento di ieri e vorremmo proporgli di unificare le due ricerche’’. Lo dice a Tgcom24 il comandante Mario Pica, consulente dei familiari dell’aereo scomparso NEL 2008. ‘’Su quella rotta non c’e’ nulla di strano. L’incidente c’è stato ma non si può escludere un sequestro o un dirottamento - spiega - Il numero di aerei scomparsi è superiore ai 30, siamo quasi a 60 ormai, non tutti sulla rotta in questione: da quando è iniziata la raccolta di informazioni, abbiamo circa 60 aeroplani scomparsi in Venezuela, ma su quella rotta si contano 4-5 episodi’’.

Tra Caracas e l’arcipelago di Los Roques, aggiunge ‘’c’è un fondale molto frastagliato e con profondità che raggiungono i 3mila metri. Finora le ricerche di aeroplani scomparsi, dopo gli interventi di primo soccorso alla ricerca di superstiti, superato un certo tempo, si sono interrotte’’. Nel 2008, ricorda, ‘’si è verificato il primo episodio in cui, dopo le ricerche iniziali, sono state fatte altre due prove ma con metodi non scientifici che non hanno dato risultati, a spese dei governi venezuelano e italiano. A fine gennaio, se niente cambia, sarò a bordo dell’unità navale dove arriveranno i dati di un’unità subacquea che trasmetterà 24 ore al giorno le immagini dei fondali.

"Speriamo di poter unificare le ricerche, se gli elementi che emergeranno nei prossimi giorni ci porteranno ad ipotizzare che il velivolo sia precipitato in quella zona - conclude Pica - Prima di inviare il siluro faremo una mappatura del fondale, rischiando l’impatto con rocce o fondali, e pensiamo veramente di avere i risultati che aspettiamo da 5 anni’’.
 

"NON USATE QUEI VELIVOLI" - Il sito Viaggiare sicuri della Farnesina sconsiglia da anni l’uso di “velivoli a uso turistico” per le escursioni aeree sugli arcipelaghi di fronte alle coste venezuelane “specie se di ridotte dimensioni”, perché “sono spesso coinvolti in incidenti provocati anche dalla scarsa manutenzione”. La stessa avvertenza è sottolineata sul sito del ministero degli Esteri francese e di quello britannico, che cita in particolare la rotta da e verso Los Roques.

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