La Costa Fortuna in una foto di archivio (Ansa)
Torino, 2 settembre 2015 - Si è risvegliata dal coma dopo un mese e mezzo ed è stata chiarissima: "Non ho tentato il suicidio". E così resta fitto il giallo sul 'volo' dal ponte di una nave da crociera di una 53enne torinese in vacanza tra i fiordi della Norvegia.
La donna, ricoverata in un primo tempo all'ospedale di Bergen, è stata poi trasferita alle Molinette di Torino. Sta bene, adesso, ma non sa ancora spiegare la disavventura a cui è sopravvissuta. Il venti luglio, giorno del dramma, alcuni testimoni intervistati avevano dichiarato di aver sentito delle grida provenire dal ponte e le telecamere di sicurezza della nave - la Costa Fortuna - l’avevano ripresa mentre precipitava dalla finestra di una cabina al terzo piano, finendo in acqua dopo un volo di 35 metri che poteva esserle fatale.
Sul mistero, come si usa, è stato aperto un fascicolo per 'tentato omicidio a carico di ignoti', ma gli inquirenti specificano che l'inchiesta non esclude che possa essersi trattato di disgrazia. Lei, al momento, non ricorda: non accusa nessuno ma neppure riesce a ricostruire nella memoria quanto le è accaduto. I carabinieri, che hanno acquisito la cartella clinica dell'ospedale norvegese dove venne ricoverata subito dopo essere precipitata dalla nave, non hanno al momento in programma di sentire il compagno che era con lei durante la crociera.
La donna, che nella caduta si è procurata una grave lesione al volto, in un primo colloquio con gli inquirenti ha semplicemente detto con assoluta certezza che non si è trattato di un tentativo di suicidio: "Ero felice, contenta - avrebbe dichiarato - non aveva alcun motivo di togliermi la vita". Sarà risentita appena le sue condizioni di salute lo permetteranno.