Giovedì 18 Aprile 2024

Errori e sfiducia

Mario Arpino

DA QUANDO è iniziata questa sciagurata questione dei due fucilieri di Marina, non abbiamo ancora capito bene come sia iniziata, ma abbiamo avuto, purtroppo, tutto il tempo per osservarne l’indecente decorso. Ciò di cui ci siamo invece convinti è che dall’India è difficile aspettarsi buone notizie. Oggi l’ischemia di Massimiliano Latorre, cui formuliamo gli auguri, e non molti giorni orsono l’ennesimo rinvio della giustizia indiana. Quella, per intenderci, di cui il nuovo premier Nerenda Modi, in colloquio telefonico con il nostro Matteo Renzi, invita il popolo italiano ad avere fiducia. Figuriamoci quanta ne possano avere i congiunti, che, al di là dei rari ma comprensibili sfoghi, mostrano comunque una dignità e un autocontrollo che sono pari solamente alle qualità dimostrate dai due militari.

IN REALTÀ, non ne possono più e non capiscono come possa accadere che un’intera nazione, che offre le proprie Forze Armate al servizio della legalità e degli interessi comuni, possa essere presa in giro senza motivo per un arco di tempo così lungo. In realtà, cominciamo a non capirlo nemmeno noi, che pur conosciamo le regole del gioco. Tanti errori, a cominciare dall’incauta ideazione di questa missione, dalla sua formulazione come legge nonostante l’inadeguatezza della normativa, dalle carenze — evidenti per qualsiasi militare che abbia un minimo di esperienza — delle strutture di comando e controllo, per finire con le strane modalità di rientro dalle acque internazionali a quelle indiane. E ci sarebbe dell’altro, anche senza scomodare l’azione — più o meno lodevole — di quanti preposti a trattare il caso. Non sono cose che diciamo noi: risultano, assieme ad altre, agli atti dell’indagine parlamentare a suo tempo svolta, in Commissione Difesa, dall’attuale ministro Roberta Pinotti. All’indagine erano seguite puntuali raccomandazioni. È cambiato qualcosa? Non pare.

Quando i due Fucilieri saranno tornati in Italia, e magari processati dalla nostra Magistratura, molte cose finalmente si chiariranno: qualcuno dovrà pagare. Ma non è affatto detto che siano Girone e Latorre. Sarà interessante. Forse non sono degli eroi — qui da noi spesso si esagera — ma certamente sono due buoni soldati. E questo deve bastare perché ciascuno di noi debba sentirsene fiero.