Giovedì 25 Aprile 2024

"Malware già nei pc: così i servizi Usa spiano banche e governi in 30 Paesi"

A denunciare la minaccia, sembra attiva da almeno 14 anni, è stata l'azienda russa Kaspersky Lab: dietro il gruppo Equation, che ha portato avanti quasta azione di super spionaggio, ci sarebbe la discussa Nsa, già al centro di vari scandali dopo le rivelazioni di Wikileaks

Un hacker (immagine di repertorio)

Un hacker (immagine di repertorio)

New York, 17 febbraio 2015 - Oltre la fantapolitica e peggio anche del miglior team di Anonymous, questo sarebbe il sistema di sorveglianza permanente ideato dai servizi segreti degli Stati Uniti. Un programma capace persino di spiare e sabotare computer e network all'estero, soprattutto in Paesi come Iran, Russia, Cina, Pakistan e Afghanistan - monitorati con attenzione dalle agenzie d'intelligence - grazie a un malware inserito direttamente nei dischi rigidi di diversi produttori di computer. 

Un'azione superiore a quella di qualsiasi altro gruppo hacker "in termini di complessità e sofisticatezza"; una minaccia attiva almeno da 14 anni, individuata dall'azienda russa Kaspersky Lab, portata dal gruppo Equation, che non sarebbe altro - l'accusa non è diretta, ma velata - che la National Security Agency (Nsa) statunitense, insieme alla sua controparte militare, lo United States Cyber Command. A parlarne è il New York Times.

In una presentazione a una conferenza in Messico, Kaspersky Lab ha dichiarato che gli obiettivi del malware sarebbero entità governative e militari, società di telecomunicazioni, banche, media e attivisti islamici. Gli hacker userebbero tecniche simili a quelle del virus informatico Stuxnet, capace di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz, frutto della collaborazione tra Stati Uniti e Israele. 

Guardando anche ai principali obiettivi del gruppo Equation, si capisce che il risultato del rapporto indichi in Washington il responsabile del malware. Un paio di ex impiegati della Nsa avrebbero confermato ad alcuni organi di stampa la correttezza dell'analisi di Kaspersky Lab. Il gruppo Equation sfrutterebbe una vasta infrastruttura che include più di 300 domini e oltre 100 server situati in diversi Paesi, compresi Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Germania, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Dal 2001, il gruppo Equation avrebbe infettato migliaia, o forse persino decine di migliaia di vittime in più di 30 Paesi.