Mercoledì 24 Aprile 2024

Vietato sedersi, un italiano su dieci soffre per il lato B

Cibi speziati e vita sedentaria scatenano le crisi fastidiose, prurito e sanguinamenti. Quando la dieta non basta, a vincere le emorroidi ci pensano il laser e la chirurgia mininvasiva indolore

Laser e chirurgia indolore risolvono le emorroidi che non passano con i rimedi comuni

Laser e chirurgia indolore risolvono le emorroidi che non passano con i rimedi comuni

Rimini, 17 novembre 2014 - Alimenti saporiti e piccanti, vita sedentaria, troppe ore davanti al computer. Il lato B si infiamma e per un italiano su 10 è vietato sedersi. La causa è un problema ancora considerato tabù ma ben più diffuso di quanto si pensi: le emorroidi. Anche una errata alimentazione, complice il boom della cucina etnica, figura tra i fattori scatenanti, secondo gli esperti della Società Italiana di chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery (Sicads) che hanno celebrato a Rimini il loro congresso. Ma il problema oggi può essere risolto, anche grazie a innovative tecniche chirurgiche sviluppate. Cibi speziati, alcolici e caffè, andrebbero limitati o evitati.

Lo stress e le abitudini sedentarie sono difficilmente eliminabili, perché fanno parte della nostra vita di tutti i giorni. Sono comunque tutti questi e altri i fattori di rischio che portano all'insorgenza o alla riacutizzazione delle emorroidi, un inconveniente che prima o poi capita a tutti e che colpisce in maniera acuta un italiano su 10.

Quando una semplice prevenzione non basta occorre una visita specialistica, che permette infatti di potersi giovare di trattamenti innovativi e di rapida risoluzione - da terapie in regime di Day Hospital a tecniche chirurgiche che, specie se il problema è nelle fasi iniziali, garantiscono un elevato successo in termini di guarigione, 

Un fondamentale aiuto - afferma Giampiero Campanelli, past president Sicads - può arrivare con una dieta moderata che non preveda un consumo eccessivo (non la totale eliminazione quindi) di quegli alimenti più a rischio come spezie e condimenti piccanti, ma anche grassi e fritture, caffè e bevande alcoliche, specie se ad alta gradazione. Vanno invece privilegiati cibi contenenti fibre vegetali come verdura, cereali integrali, frutta e legumi, accompagnando il pasto e l’arco della giornata con almeno due litri di acqua che possono facilità la motilità intestinale. Ma la prevenzione si completa anche con la conduzione di una vita attiva, ovvero svolgendo una attività fisica regolare, scegliendo fra sport come jogging, ballo, marcia o ginnastica dolce, adatti anche per la terza età, che da un lato migliorano le funzionalità corporee e dall’altro rinforzano la regione pelvica, e correggendo lo stile di vita con l’abolizione o la netta riduzione di fumo e alcol.

Intervenire precocemente è la prima regola per salvaguardarsi dal dolore e da complicazioni, anche importanti – spiega Campanelli, direttore dell’unità di Chirurgia Generale e Day Surgery all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano – che possono seguire a delle emorroidi trascurate. Occorre procedere innanzitutto al corretto inquadramento del problema e della sua gravità con una visita specialistica e l’esecuzione di indagini (rettoscopia, colonscopia) che escludano l’eventuale concomitanza con altri problemi che possono interessare la regione anatomica (ragadi, fistole o altro) ed utili a definire il tipo di intervento più indicato. Le opportunità sono infatti molteplici: le ultime innovazioni chirurgiche consentono anche in caso di una affezione grave di ricorrere a tecniche in regime di Day Surgery come, ad esempio, il laser.

Laddove possibile vengono asportate lesioni emorroidarie senza l’ausilio di punti di sutura e di coagulazione, rendendo l’intervento più sicuro e meno doloroso. In casi più complessi si possono valutare tecniche più invasive quali l’uso delle suturatrici automatiche. Si realizza cioè una sorta di un lifting della mucosa in una zona non sensibile con una netta riduzione del dolore e tempi di recupero brevi. Questa tecnica è indicata soprattutto in caso di emorroidi avanzate (quarto grado) o in prolassi costituiti per lo più da tessuto mucoso e solo in minima parte da protruberanze esterne.

Abbiamo poi il metodo THD, particolarmente indicato nei casi di sanguinamento o prolasso: si tratta di una tecnica mini invasiva che non comporta l'asportazione di tessuto, ma la chiusura dei vasi sanguigni che gonfiano le emorroidi e la loro conseguente riduzione.

Ci saranno quindi situazioni risolvibili con il laser, piuttosto che con la radiofrequenza oppure nei casi più avanzati interventi di asportazione con suturazione meccanicaL’esito conclusivo di queste metodiche è garantito dalla precisione chirurgica, aumentata dall’utilizzo di una sonda Doppler e di un endoscopio, che permettono di individuare i rami terminali dell'arteria da suturare o da chiudere con un raggio laser. Il tutto con un impatto positivo sulla ripresa delle normali attività, possibile già dopo 3-4 giorni dall’intervento, una riduzione del dolore post-chirurgico e una diminuzione dei casi di recidive, pressoché rari. E alla fine il problema è risolto.

Alessandro Malpelo

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