Emilio Fede al palazzo di giustizia di Milano (Ansa)
Milano, 16 febbraio 2015 - Fotomontaggi hard per evitare il licenziamento. Per questo il giornalista Emilio Fede è stato interrogato oggi pomeriggio per tre ore dal pm Silvia Petrucci. L'ex direttore del Tg4 è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione assieme ad altre persone, tra cui il suo ex personal trainer. In pratica secondo l'accusa nel marzo 2010 Fede avrebbe confezionato dei fotomontaggi hard che ritraevano il capo dell'informazione di Mediaset, Mauro Crippa, con transessuali. Una sorta di ricatto per evitare il licenziamento, che gli era stato appena comunicato dal capo dell'ufficio legale Pasquale Straziota. "Ho atteso questo momento per quattro mesi" ha spiegato Fede ai cronisti, uscendo dall'ufficio della procura milanese assieme all'avvocato Raffaella Mario. Fede ha spiegato di aver cercato di recapitare la foto al diretto interessato, cioè a Crippa, e poi, non essendoci riuscito, di averla consegnata "a un autorevole personaggio del gruppo". Nessun ricatto, insomma, anche perché, si giustifica Fede "Avevo già firmato con loro un contratto da consulente editoriale fino al 2015". Contratto poi rescisso dal cda di Rti. Le immagini al centro dell'inchiesta sono state sequestrate a casa dell'ex personal trainer del giornalista, Gaetano Ferri, ex pugile. Ferri è peraltro già noto alle cronache, per la sua 'strana propensione' a registrare confidenze carpite all'ex direttore del Tg4 su presunti rapporti tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri e la mafia. Registrazioni poi utilizzate per ricattarlo. In casa sua, infatti, sono state trovate altre registrazioni in cui si parla del caso Ruby, oltre alle fotografie al centro dell'indagine. Sentito dagli investigatori, l'ex pugile ha raccontato di aver ricevuto quelle foto da Fede.