Mercoledì 24 Aprile 2024

Mal di testa, ne soffrono 9 milioni di italiani. E ce ne sono 200 tipi

L'Oms ha promosso una campagna globale contro le cefalee considerate la settima malattia più disabilitante e in buona compagnia - per il dolore che provocano - con metastasi ossee, infarto e colica renale

Emicrania cronica, impatto sulla vita quotidiana

Emicrania cronica, impatto sulla vita quotidiana

Roma, 22 gennaio 2015 - Si fa presto a dire mal di testa: di cefalee ed emicranie ne esistono più di duecento diverse forme e ne soffrono 9 milioni di persone in Italia e due miliardi e mezzo nel mondo.  L'Organizzazione mondiale della Sanità ha promosso una campagna globale contro le cefalee considerate la settima malattia più disabilitante (in particolare per le donne tra i 15 e i 44 anni) e in buona compagnia - per il dolore che provocano - con metastasi ossee, infarto e colica renale.

Le donne sono le più colpite, con un rapporto di 1 a 5 rispetto agli uomini. Chi non ne ha mai sofferto non può capire quanto sia invalidante: la crisi dolorosa può essere anche molto intensa tanto da spingere il soggetto a isolarsi al buio e in silenzio. Un disturbo troppo spesso sottovalutato e affrontato con l'abuso di farmaci, che nel tempo portano alla cronicizzazione del dolore. I principali tipi? La cefalea di tipo tensivo, l'emicrania con o senza aura, cefalea a grappolo (tipica patologia del sesso maschile, detta anche cefalea del suicidio).

Poi ci sono le cefalee secondarie, dovute a cause esterne come traumi, tumori, ma anche lutti, separazioni. "La cefalea è una patologia complessa che si manifesta con diversi sintomi. Tra i quali nausea e vomito, disturbi alla luce, agli odori e ai rumori, sensazione di sbandamento - spiega il professor Francesco Di Sabato, direttore dell'unità operativa Diagnosi e cura delle Cefalee del Policlinico Umberto I di Roma - ma che ha in tutti i casi il dolore che la rende invalidante. Ho in cura pazienti che da anni quotidianamente assumono ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e betabloccanti come fossero acqua fresca. Un abuso farmacologico che però non sempre è risolutivo".

Ma ora un aiuto può arrivare anche dalla ginnastica posturale o da particolari stili di vita. Insomma, le pillole non bastano. "Alcune forme si possono curare con la ginnastica posturale, ad esempio. Ma occorre fare attenzione con l'attività motoria - dice il professore - Lo sport infatti peggiora la situazione nel caso in cui la persona soffra di emicrania in fase acuta. Per la cefalea di tipo intensivo, infatti, è meglio una camminata a passo veloce o una biciclettata lenta". Possibile prevenire? "Evitare fattori scatenanti - sottolinea Di Sabato - come sono alcuni cibi (cioccolato, crostacei, formaggi stagionati, insaccati, frutta secca, bevande gassate, alcol), ma anche il freddo e il vento, lo stress e gli sbalzi di temperatura. Mai digiunare e dormire sempre le ore giuste".