Presidenziali Usa, Hillary Clinton non sarà incriminata per le email

Il direttore dell'Fbi, James Comey, conferma la decisione presa il 5 luglio scorso. La candidata democratica: "Soddisfatta". La rabbia di Trump

La candidata democratica Hillary Clinton (Ansa)

La candidata democratica Hillary Clinton (Ansa)

Washington, 6 novembre 2016 - Hillary Clinton non sarà incriminata per il cosiddetto 'emailgate', il caso del controverso uso di un server di posta privato nei 4 anni in cui è stata segretario di Stato (2009-2013). A due giorni dalle elezioni presidenziali Usa dell'8 novembre il direttore dell'Fbi, James Comey, infatti, ha confermato la decisione assunta il 5 luglio scorso. 

Comey ha confermato la scelta dopo aver verificato le email trovate nel computer di Anthony Weiner, marito del braccio destro della Clinton, Huma Abedin. Scoperta che il 28 ottobre scorso, a 11 giorni dal voto, lo avevano indotto ad annunciare che era stato trovato nuovo materiale e che all'epoca non era in grado di esprimersi sulla loro rilevanza. Cosa che ha fatto oggi con una nuova lettera al Congresso. In questa Comey spiega come la revisione di tutte le nuove email di Hillary sia stata portata a termine e come l'indagine sia da considerarsi chiusa perchè non è stato rinvenuto alcun illecito. "Durante l'intero processo di verifica di tutte le comunicazioni che sono state inviate o ricevute da Hillary Clinton mentre era segretario di Stato non sono emersi elementi per modificare le nostre conclusioni gia' espresse a luglio", ha scritto il numero 1 dell'Fbi.

A luglio aveva concluso che, nonostante una gestione discutibile da parte di Hillary Clinton del suo account privato di posta elettronica, non c'erano gli estremi per perseguire l'ex segretario di stato. Nelle oltre 60.000 mail dell'allora segretario di Stato ne vennero trovate 110 mail contenenti materiale 'classificato' che recavano una grande 'C' (per 'classified') all'inizio di cui 65 contenenti materiale "segreto" e 22 "top secret". Nelle audizioni della commissione parlamentare d'inchiesta Clinton sostenne di non essere mai stata a conoscenza del significato della 'C' apposta sulle email mentre era alla guida della diplomazia americana.

Comey, repubblicano ma nominato dal presidente Barack Obama nel 2013 al vertice dell'Fbi, era stato investito da accuse di ogni tipo dal fronte democratico, a partire dalla stessa Hillary fino allo stesso Obama

LE REAZIONI - "Siamo sempre stati sicuri che nulla avrebbe cambiato la decisione di luglio. Ora Comey l'ha confermato", ha dichiarato in merito alla notizia il portavoce della campagna di Clinton, Brian Fallon. "È un sistema truccato. E Hillary Clinton è protetta", è stata invece la prima reazione di Donald Trump.