Mercoledì 24 Aprile 2024

Libia, autobomba esplode vicino agli uffici Eni. Spunta una rivendicazione dell'Isis

Secondo testimoni oculari ci sono stati danni all'edificio ma nessuna vittima

Il tweet di Alwasat sull'autobomba in Libia

Il tweet di Alwasat sull'autobomba in Libia

 Il Cairo, 31 agosto 2015 - Allarme a Tripoli, dove alcuni testimoni oculari hanno riferito a un sito di informazione locale, Alwasat, di aver visto l'esplosione di un'autobomba nelle vicinanze degli edifici che ospitano la compagnia Eni. Non si hanno molte altre informazioni: sempre secondo i testimoni ci sono stati danni al primo piano dell'edificio, ma nessuna vittima. Anche un portavoce dell'Eni conferma: "Nessun ferito e nessun danno significativo agli edifici degli uffici", mentre secondo un portavoce del governo di Tripoli nell'attentato c'è un ferito.

Lo Stato islamico avrebbe rivendicato la responsabilità dell'attentato davanti agli uffici della società Mellitah Oil Company, joint venture al 50 per cento tra Eni e la compagnia petrolifera libica National oil company (Noc)."I soldati dello Stato islamico sono stati in grado di colpire una delle tane dei rinnegati a Tripoli", si legge in una rivendicazione pubblicata su un profilo Twitter legato al califfato. Alcune fotografie pubblicate su Twitter da Alwasat mostrano un edificio in fiamme in fondo ad una strada, gente che fugge.

La compagnia Mellitah sul suo profilo Facebook ha postato una foto dell'edificio dal quale esce del fumo nero e ha precisato che nell'esplosione sono andati in frantumi i vetri della sede e alcune automobili parcheggiate per strada sono state colpite. 

L'attacco - rivela Libya Herald - si è verificato quando la maggior parte delle persone che lavoravano nel quartiere erano già andati a casa. Alcuni fotoreporter che stavano fotografando la scena dell'esplosione sono stati arrestati. L'attacco, continua il sito, si è verificato alla vigilia del 46esimo anniversario del golpe che portò al potere Muammar Gheddafi nel 1969, ponendo fine al regime monarchico di re Idris.

IL GOVERNO DI TRIPOLI - Secondo alcune fonti governative nell'attentato c'è un ferito:   "Almeno una persona è rimasta ferita nell'esplosione di un'autobomba, parcheggiata nell'area di Thahra nel centro della capitale", ha dichiarato un responsabile dei servizi di sicurezza di Tripoli, città sotto il controllo del governo non riconosciuto dalla comunità internazionale. Secondo un corrispondente della France Presse la vettura è saltata in aria a qualche metro dall'ufficio della compagnia Mellitah Oil and Gas, controllata da Eni e Noc. Nella stessa strada si trovano una filiale di una banca governativa e un ufficio postale libico, oltre a varie ambasciate tra cui quelle di Arabia Saudita e Olanda

L'attacco, secondo Jamal Zubia, portavoce dell'autoproclamato governo di Tripoli, è "un tentativo di ostacolare il lavoro delle compagnie straniere". Il governo con sede nell'est a Trobruk, invece, ha accusato dell'attentato "i gruppi terroristi che occupano la capitale".