Giovedì 18 Aprile 2024

Un segno dei tempi

Come abbiamo denunciato sia domenica sia ieri, il governo ha “dimenticato” di prevedere l’esenzione dalle imposte di successione per chi a causa del terremoto ha avuto vittime in famiglia e la casa distrutta. Al danno è stata così unita la beffa. Il fatto che, per bocca del commissario alla ricostruzione Vasco Errani, si ammetta l’errore e si annuncino i correttivi di legge del caso non può che farci piacere. I giornali, evidentemente, a qualcosa servono. È possibile si sia trattato di una distrazione, è possibile si sia trattato di una sottovalutazione. Così fosse, sarebbe un segno dei tempi. Tempi da ragionieri. Posto che l’esenzione dovrebbe riguardare tutti coloro che hanno avuto le abitazioni distrutte o inagibili, solo una parte probabilmente minore dei 299 morti era intestataria di un’abitazione. Il problema riguarda pertanto poche persone e forse per questo è stato trascurato. Una logica succube dei grandi numeri e indifferente ai simboli. È la logica dei tempi moderni, che nella migliore delle ipotesi associa lo Stato a un buon amministratore di condominio, trascurandone la dimensione emblematica e, in fondo, quella politica. Un tempo non era così. Prendete l’allucinante caso della strage mancata in piazza San Carlo a Torino, una donna morta e oltre 1500 feriti. A torto o a ragione, un tempo qualcuno avrebbe pagato. E subito. Altro che inchiesta giudiziaria: la testa del questore o quella del prefetto sarebbe rotolata all’istante non per scaricare tutte le responsabilità sul singolo uomo, ma per tutelare la credibilità e l’autorevolezza dello Stato. Lo stesso sarebbe capitato con la testa del direttore sanitario dell’ospedale di Napoli infestato dalle formiche. Logiche antiche, ormai evidentemente desuete. Non ci resta allora che incassare, a nome dei terremotati e degli italiani tutti, il ravvedimento operoso del governo. E ringraziarlo di conseguenza. Di più non è ragionevole sperare.