Unicredit cede Pioneer ad Amundi. L'accordo vale 4 miliardi

La società leader del risparmio gestito manterrà la sede in Italia

Il palazzo Unicredit in piazza Gae Aulenti a Milano (Ansa)

Il palazzo Unicredit in piazza Gae Aulenti a Milano (Ansa)

Milano, 12 dicembre 2016 - È fatta. Dopo la freschissima cessione della polacca Bank Pekao, anche l’altra grande trattativa avviata dal gruppo Unicredit – quella per cedere Pioneer Investments ai francesi di Amundi – è andata a buon fine. Il polo del risparmio gestito di Piazza Gae Aulenti passa di mano per 4 miliardi, cifra comprensiva anche di un dividendo straordinario. La trattativa, dopo l’esclusione di Poste Italiane, era in scadenza il 13 e ha subito un’accelerazione nel corso del week end.

La cessione di Pioneer, così come quella del 32,8% di Pekao che ha fruttato a Unicredit 2,4 miliardi di euro, va nella direzione di migliorare il capitale della banca. La dismissione del 32,8% dell’istituto polacco avrà un impatto positivo sul Cet1 Ratio di Piazza Gae Aulenti di circa 55 punti base al 30 settembre 2016, mentre la vendita della partecipazione residua in Pekao del 7,3% tramite certificati garantiti da pegno sulle azioni di Pekao, genera una ricaduta positiva sul capitale alla data della loro scadenza. Si tratta della quarta operazione di revisione strategica condotta dall’ad della banca Jean Pierre Mustier: oggi il cda Unicredit approverà poi la manovra complessiva comprendente un rafforzamento patrimoniale dell’ ordine di 13 miliardi da presentare domani a Londra. Nel piano è inclusa anche la cartolarizzazione di 20 miliardi di crediti deteriorati.

Visto l’importo significativo dell’operazione Pioneer resta da capire come Amundi, controllata dal Crédit Agricole, affronterà l’acquisizione. Secondo il Financial Times l’operatore transalpino avrebbe intenzione di vendere azioni tra 1,5 e 2 miliardi di euro a sostegno dell’acquisto della società del risparmio gestito. L’aumento di capitale di Amundi, da lanciare a inizio 2017, potrebbe portare a una riduzione dell’attuale quota del 75,4% detenuta da Crédit Agricole nella controllata (la banca francese non avrebbe infatti ancora deciso se partecipare alla ricapitalizzazione).

Se l’operazione seguirà questo copione Amundi, che non ha debito, dovrebbe utilizzare la maggior parte degli 1,5 miliardi cash per finanziare l’acquisizione. Si tratta del più grande shopping messo a segno da Amundi dal 2010 ad oggi. Con l’integrazione di Pioneer, l’operatore transalpino si colloca al terzo posto tra gli asset manager europei, dietro Allianz ed Axa, e davanti a Deutsche Bank, Bnp Paribas e Ubs. Nel frattempo Unicredit sta per finalizzare un accordo con Pimco, Gwm e Finance Roma per la gestione di un portafoglio di crediti immobiliari annunciata nel 2015: in totale si tratta di 1,3 miliardi di euro.

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