Tasse e contributi in Italia, salasso da 12mila euro all'anno per ogni cittadino

Irpef e Iva incidono per il 54,4% sul totale del gettito. E il peso del fisco può raggiungere livelli insostenibili

Un'immagine del 730 precompilato (Foto Ansa)

Un'immagine del 730 precompilato (Foto Ansa)

Roma, 19 agosto 2018 - LA FLAT TAX, almeno per il momento, rimane una promessa tutta da approvare e da attuare. E si vedrà con la legge di Bilancio dell’autunno che dimensioni potrà assumere. Quel che è certo, invece, è che ogni italiano versa e continua a versare mediamente all’erario circa 8.300 euro di tasse l’anno. E, anzi, se consideriamo anche i contributi previdenziali, il peso complessivo del fisco su ciascun italiano si aggira attorno ai 12.000 euro annui. A offrire l’ultima radiografia aggiornata sul carico fiscale che grava sui contribuenti del nostro Paese è la Cgia di Mestre. Con due, tre numeri che danno il senso del peso dei tributi. Le tasse più gravose sono l’Irpef e l’Iva che incidono sul gettito totale, che nel 2017 è stato di 502,6 miliardi di euro, per oltre la metà: precisamente per il 55,4%. Mentre la pressione fiscale complessiva si è attestata al 42,5%.

«PER CAPIRE se nel 2018 pagheremo più o meno tasse dell’anno scorso – spiega il coordinatore dell’Ufficio studi degli Artigiani di Mestre Paolo Zabeo – dovremo attendere la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def prevista per il prossimo mese di settembre. Tuttavia, a seguito del rallentamento del Pil, è molto probabile che rispetto al 2017 la pressione fiscale sia destinata ad aumentare di qualche decimale, nonostante il carico fiscale per l’anno in corso non abbia subito alcun inasprimento. Per il 2019, invece, dovremo attendere la legge di Bilancio che dovrà essere approvata dal Parlamento entro la fine di quest’anno». Di certo, però, per gli analisti di Mestre il sistema, nel complesso, è troppo esoso e molto frammentato, anche se la stragrande maggioranza delle entrate è riconducibile all’applicazione di poche tasse. Se Irpef e Iva assicurano il 55,4% del totale del gettito tributario, quando allarghiamo lo sguardo alle prime 10 imposte elencate per importo riscosso, emerge che l’incidenza sul totale incassato sale addirittura all’85,2. Nel confronto con gli altri Paesi, la pressione fiscale in Italia è la sesta più elevata dell’Ue dopo Francia (48,7%), Danimarca (47,3), Belgio (46,5), Svezia (44,3) e Finlandia (43,3).

«SI TRATTA di una posizione ancor più negativa se si considera l’altra faccia della medaglia, ovvero il livello dei servizi che nel nostro Paese deve migliorare enormemente», osserva il segretario della Cgia Renato Mason. Le tasse che pesano di più sui portafogli dei cittadini italiani sono, come accennato, l’Irpef e l’Iva. La prima nel 2017 ha garantito alle casse dello Stato un gettito di 169,8 miliardi di euro (il 33,8%, un terzo del totale) mentre la seconda è stata pari a 108,8 miliardi di euro (21,6). Per le imprese le imposte che pesano di più sono l’Ires, che nel 2017 ha consentito all’erario di incassare 34,1 miliardi di euro e l’Irap che ha assicurato 22,4 miliardi di gettito. Altrettanto onerosa è l’imposta sugli oli minerali che l’anno scorso ha garantito 26 miliardi di gettito. Imu e Tasi, invece, hanno prelevato dalle tasche dei possessori di case, negozi e capannoni 21,5 miliardi, mentre l’imposta sull’energia elettrica e gli oneri di sistema ha consentito di riscuotere 14,4 miliardi di euro. In coda alla «top ten» delle tasse versate dagli italiani i prelievi garantiti dall’addizionale regionale Irpef (11,8 miliardi), l’imposta sui tabacchi (10,5 miliardi) e l’imposta sul lotto e le lotterie (8,8 miliardi).

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