Sabato 20 Aprile 2024

Pensioni a 67 anni, Pd: "Rinviare di 6 mesi l'aumento dell'età"

Dalle bollette allo spesometro, pioggia di emendamenti bipartisan al decreto fiscale

Una manifestazione dei pensionati a Roma (Ansa)

Una manifestazione dei pensionati a Roma (Ansa)

Roma, 1 novembre 2017 - Piovono emendamenti bipartisan al decreto fiscale collegato alla manovra finanziaria 2018. Primo su tutti, quello del Pd, a prima firma D'Adda e sottoscritto da diversi senatori dem della commissione Lavoro, che chiede di rinviare di 6 mesiil decreto direttoriale che fa scattare dal 2019 l'aumento dell'età per la pensione a 67 anni. Diverse proposte più o meno simili sono arrivate anche dalle opposizioni: Sel, così come il Movimento 5 Stelle chiede di sospendere l'automatismo fino al 2022 o di rimandare il decreto al 30 giugno, come chiede anche Mdp. La Lega di sospenderlo fino al 2020. Vediamo nel dettagli cosa prevedono gli altri emendamenti:

SPESOMETRO - Emendamenti proposti tra gli altri da Pd, Fi, Lega, Autonomie chiedono di tornare all'invio annuale dei dati anche per il nuovo Spesometro. Tra le richieste anche quella di non comminare sanzioni per l'invio dei dati di quest'anno, se viene effettuato entro febbraio 2018, e anche di esentare alcune tipologie di fatture, come quelle di importo inferiore a 300 euro. Bipartisan anche la richiesta di dare 6 mesi di tempo per il ravvedimento in caso di avviso di irregolarità nei versamenti Iva.

BOLLETTE A 28 GIORNI - Altri emendamenti per costringere gli operatori alla fatturazione mensile e non più a 28 giorni. Dal Pd allo schieramento Fare! (Misto), da Ap a Mdp, la proposta è di una "cadenza di rinnovo delle offerte e di fatturazione dei servizi su base mensile o suoi multipli". Nello specifico, il Pd propone anche un aumento delle sanzioni in caso di inosservanza e «la restituzione di somme indebitamente percepite qualora il comportamento lesivo abbia determinato un esborso illegittimo a carico degli utenti".

ROTTAMAZIONE - E ancora: ampliare la platea della rottamazione bis, consentendo di accedere alla nuova definizione agevolata anche a chi non aveva fatto domanda. Il Pd chiede anche di introdurre un percorso di rate più diluite per chi ha debiti oltre 1 milione di euro. Diversi emendamenti chiedono anche di spostare a dicembre la scadenza di novembre introdotta per consentire di rientrare a chi era rimasto indietro con le prime due rate.

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