Mercoledì 24 Aprile 2024

Pensioni all'estero, Boeri: "Sono un'anomalia in crescita"

Il presidente dell'Inps: "Paghiamo quasi un miliardo di pensioni all'estero... a fronte di periodi contributivi molto brevi in Italia". Inoltre così "riduciamo la spesa sociale di altri Paesi senza averne un ritorno economico in consumi"

Tito Boeri (Lapresse)

Tito Boeri (Lapresse)

Roma, 19 luglio 2017  - Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, lancia l'allarme al Comitato permanente sugli italiani nel mondo, presso la commissione Esteri alla Camera: "Le pensioni pagate all'estero dall'Inps" nel complesso, su 160 Paesi, nel 2016 sono state oltre "373mila", per un valore "poco superiore a 1 miliardo di euro". 

Dati alla mano Boeri fa notare: "Più di un terzo delle pensioni pagate a giugno del 2017 hanno periodi di contribuzione in Italia inferiori a 3 anni, il 70% è inferiore ai 6 anni e l'83% è ai 10 anni. Siamo quindi di fronte a periodi contributivi molto brevi in Italia. Si tratta in tutti i casi di durate contributive molto basse e a fronte di queste i beneficiari possono accedere a prestazioni assistenziali quali le integrazioni al minimo o la quattordicesima. Quindi c'è chiaramente uno iato tra l'entità e la durata dei contributi e la possibilità ad accedere a delle prestazioni che vanno molto al di là dei contributi versati". 

In più "le prestazioni assistenziali" pagate all'estero "vanno a ridurre gli oneri di spesa sociale di altri Paesi, è quindi come se il nostro Paese operasse un trasferimento verso altri" senza "avere un ritorno in consumi".  Le somme sono erogate, continua a spiegare Boeri, "dall'Italia invece che dal Paese in cui si risiede e si paga le tasse" è un'anomalia, visto che "non c'è reciprocità". 

Il fenomeno "è in aumento: nel 2017 con il provvedimento sulle quattordicesime si è ampliata in modo molto considerevole la platea tra i residenti all'estero", con un'impennata "del 131% del numero dei beneficiari".

Riguardo ai debitori residenti all'estero, nel 2016, Boeri fa sapere che "le pratiche di prestazioni indebite sono circa 101 mila, di cui 60 mila sono in corso di recupero su pensione, mentre le rimanenti vengono riscosse con rimesse in denaro. L'importo complessivo da recuperare è di circa 270 milioni di euro". La maggior parte degli indebiti è in Argentina (27,5%), poi Australia (quasi 15%), Francia, Canada e Usa (9%)".

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