Giovedì 25 Aprile 2024

Conti pubblici, ecco la lettera Ue all'Italia. E Mattarella: "Stesso rigore sui migranti"

Lo sforzo che Bruxelles chiede è pari allo 0,2% del Pil, 3,4 miliardi di euro. Intanto stoccata del Presidente della Repubblica. Il Mef: "Risponderemo. Rapporto tra debito pubblico e Pil stabilizzato: risultato straordinario"

Sergio Mattarella in visita in Grecia (Ansa)

Sergio Mattarella in visita in Grecia (Ansa)

Roma, 17 gennaio 2017 - E' arrivata la lettera annunciata ieri con cui la Commissione europea chiede all'Italia "misure di bilancio aggiuntive". Misure che potrebbero essere necessarie per ridurre il divario per il rispetto nel 2017 degli impegni di riduzione del debito previsti dal Patto di stabilità e crescita.

Nella lettera viene confermata la richiesta di "uno sforzo strutturale di almeno lo 0,2% del Pil". Si tratterebbe, dunque, di una manovra di circa 3,4 miliardi. In questo modo, come si legge nella lettera, si può "evitare l'apertura di una procedura per deficit eccessivo per il mancato rispetto con la regola del debito basata sui dati del 2015".

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L'Italia può rispondere, come si legge ancora nella missiva, "entro l'ultima data utile per le previsioni economiche invernali della Commissione, fissata per il primo febbraio". La risposta, sollecitata dalla Commissione, dovrà essere "pubblica" e "comprendere un pacchetto sufficientemente dettagliato di impegni specifici e un calendario chiaro per una loro adozione legale rapida".

Intanto dalla Grecia arriva la stoccata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che durante l'incontro con il presidente della Repubblica ellenica, Pavlopoulos, ha detto: "E' giusto che l'Unione europea chieda agli Stati membri di avere i conti in ordine e le finanze a posto, ma lo stesso rigore deve essere utilizzato anche quando gli Stati sono inadempienti sulla ricollocazione dei migranti e su altri dossier". Mattarella ha aggiunto che "lo stesso impegno che la Ue pone sulla finanza pubblica deve essere posto poi a favore anche di crescita e occupazione".

Fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, poi, hanno commentato l'arrivo della lettera, sottolineando che "il rapporto tra debito pubblico e Pil si è sostanzialmente stabilizzato. È un risultato straordinario alla luce della recessione che si è rivelata più severa di quella degli anni trenta e confrontandolo con la dinamica del debito degli altri paesi dell'Eurozona". Le stesse fonti hanno fatto sapere che "il Governo esprimerà la propria posizione, rispondendo alla lettera e inviando il rapporto sui fattori rilevanti che giustificano la dinamica del rapporto debito pubblico/Pil".

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